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Miccichè: "In A i campioni, oltre 1 miliardo speso. Superlega? Pro e contro"
Gaetano Miccichè, presidente della Lega Serie A, è intervenuto a Radio Sportiva in vista dell'avvio del campionato, che inizierà in questo fine settimana. Ecco le sue principali dichiarazioni: "Ci sono tante novità in A, siamo tutti in attesa. Speriamo in un meraviglioso spettacolo nei 90 anni del girone unico. Ci sono tutte e 12 le squadre che hanno vinto in questi anni ai nastri di partenza con il ritorno del Verona. La qualità dell'offerta è l'elemento vincente e questo è compreso da tutti i club. Quest'anno sono arrivati tanti campioni per oltre 1 miliardo di spesa: migliorerà la passione, oltre che il livello delle partite".
Sulla durata del mercato, tornato a finire dopo le prime due giornate, ha aggiunto: "Abbiamo mantenuto le stesse date delle altre leghe tranne la Premier. L'anno scorso c'erano state lamentele perché era difficile operare quando altrove il mercato era ancora aperto... Accontentare tutti è difficile. Non sono un amante delle regole che cambiano di anno in anno, ma mi sembra che la formula attuale sia la migliore. L'anno scorso abbiamo scelto il Boxing Day, ma in Italia ha funzionato meno bene".
Due battute anche sulla Superlega: "Un cambiamento così grande deve essere condiviso con le Leghe europee con valutazione dei pro e contro. Timing, numero partite e partecipazione per importanza sono i temi che non ci hanno convinto".
Senza scordarsi poi della Coppa Italia: "L'interesse del trofeo è cresciuto tanto e l'attuale formula ha senso. Il calendario ha poche date disponibili, per questo le big entrano più tardi nel tabellone ma ciò non ha impedito a molte 'piccole' di giocarsela".
Infine, inevitabili due battute anche sul "suo" Palermo, finito in Serie D dopo il fallimento: "Il Palermo in D è un dolore per tutto il mondo del calcio. Una grande città come quella merita tanto, sono certo che la rivedremo presto fra i professionisti".
Sulla durata del mercato, tornato a finire dopo le prime due giornate, ha aggiunto: "Abbiamo mantenuto le stesse date delle altre leghe tranne la Premier. L'anno scorso c'erano state lamentele perché era difficile operare quando altrove il mercato era ancora aperto... Accontentare tutti è difficile. Non sono un amante delle regole che cambiano di anno in anno, ma mi sembra che la formula attuale sia la migliore. L'anno scorso abbiamo scelto il Boxing Day, ma in Italia ha funzionato meno bene".
Due battute anche sulla Superlega: "Un cambiamento così grande deve essere condiviso con le Leghe europee con valutazione dei pro e contro. Timing, numero partite e partecipazione per importanza sono i temi che non ci hanno convinto".
Senza scordarsi poi della Coppa Italia: "L'interesse del trofeo è cresciuto tanto e l'attuale formula ha senso. Il calendario ha poche date disponibili, per questo le big entrano più tardi nel tabellone ma ciò non ha impedito a molte 'piccole' di giocarsela".
Infine, inevitabili due battute anche sul "suo" Palermo, finito in Serie D dopo il fallimento: "Il Palermo in D è un dolore per tutto il mondo del calcio. Una grande città come quella merita tanto, sono certo che la rivedremo presto fra i professionisti".
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