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La lunga settimana di Andreazzoli e GiampaoloTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 30 settembre 2019, 09:00Serie A
di Andrea Losapio

La lunga settimana di Andreazzoli e Giampaolo

Le voci si rincorrono veloci, ancora prima che finiscano le partite. Nel pomeriggio il Genoa affonda contro la Lazio, Andreazzoli arriva in conferenza stampa e si siede dal lato sbagliato - ed esorcizza la tensione con una battuta - salvo poi riparare, Preziosi è tutt'altro che contento e prova a sentire Gennaro Gattuso. L'idea c'è da oltre una settimana, forse è quella buona per il Grifone, ma non per il tecnico, riabilitato completamente dal periodo che sta passando il Milan (e che lo ringalluzzirà ulteriormente in serata, per sfortuna del Diavolo). Le altre idee non scaldano, Pioli attende e, forse, continua nella strategia di aspettare.

Poi c'è il Milan, il più brutto possibile, che viene preso a pallate dalla Fiorentina per oltre un tempo, reagisce per un quarto d'ora, Dragowski ci mette le mani. Sull'uno-due Musacchio-Castrovilli, le voci incominciano a prendere piede. Shevchenko nome possibile, sta facendo molto bene con la nazionale ucraina. Oppure Spalletti, che però sarebbe orientato a rimanere fermo e ricominciare l'anno prossimo, oppure Rudi Garcia, lasciando stare Allegri che non è nella lista dei possibili (pur se contattato in estate).


L'impressione è che sarà una lunga settimana. Per entrambi. Perché se è vero che il Genoa può perdere contro la Lazio, all'Olimpico, non può farlo in quella maniera. E ora incontra l'avversario migliore possibile, sulla carta. Invece il Milan affronta il peggiore, dal suo punto di vista perché in trasferta e con il morale sotto le scarpe, mentre Andreazzoli (se confermato) è all'ultima spiaggia e lavorerà per far sì non lo sia. Genoa e Milan, in questo momento, si somigliano: perché probabilmente decideranno di confermare il tecnico, in mancanza di alternative pronte. Ma senza coppe i riflettori delle piazze sono puntati su di loro, complice la successiva pausa di due settimane, storicamente il momento migliore per ripartire.