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...con Liverani
“Giampaolo e il Milan, progetto parola abusata. Il mio Lecce e la salvezza, attaccati al carro e in linea con le nostre idee. Genoa, Andreazzoli è ok. E io continuo a crescere. Palermo, risali...”
“Non possiamo sapere quale sarà l’idea del Milan con il nuovo allenatore, probabilmente cambierà lo spirito e i rossoneri avranno voglia di partire forte. Dovremo essere bravi”. Così a TuttoMercatoWeb l’allenatore del Lecce, Fabio Liverani, in vista della partita di stasera dei giallorossi contro il Milan.
Il Milan e l’esonero di Giampaolo: il fallimento di un progetto?
“Da fuori non è facile analizzare le cose. Progetto però è una parola troppo abusata. Non c’è pazienza. Conta il risultato. Si parte a luglio con un’idea e poi alle prime difficoltà ci si fa prendere dai dubbi. Nel calcio non c’è tanto tempo, bisogna riuscire a far coincidere risultati e pazienza per costruire qualcosa”.
Dove può arrivare questo Milan?
“Il Milan è una buona squadra. L’anno scorso è arrivato in Europa League. S’è rinforzato con giovani di grande qualità. Se la mettiamo a confronto con Juve, Inter e Napoli al momento non è il caso. Ma è una squadra di livello”.
Invece il suo Lecce, costruito in sintonia con il ds Meluso, insegue la salvezza.
“Vogliamo arrivare al 24 maggio tenendo tre squadre sotto di noi. Siamo attaccati al carro, non c’è distacco. Vogliamo fare qualcosa in questo trittico, poi avremo i nostri scontri diretti. E tireremo le somme. Siamo in linea con l’idea del nostro percorso. Il punto di riferimento sono sempre i quaranta punti”.
E a gennaio c’è il mercato...
“Non dobbiamo e non possiamo fare chissà cosa. Finito il girone d’andata tireremo le somme. Siamo in linea con le nostre idee”.
Non solo il Milan: anche la Samp ha cambiato allenatore. E al Genoa Andreazzoli traballa da qualche settimana.
“Quando ci si avvicina alle soste è il momento che le società fanno le riflessioni del caso. Andreazzoli sta facendo un buon percorso, Di Francesco probabilmente non ha trovato la quadra”.
Il suo percorso invece parla di una crescita costante.
“In tre stagioni credo di aver fatto qualcosa importante. Il percorso è di crescita, non ho fretta. Sto bene dove sono. Sono un allenatore giovane, vengo da tre anni positivi. E voglio continuare a crescere”.
È ufficiale da qualche giorno: il Palermo Calcio è fallito. Lei ne ha fatto parte contribuendo a risultati importati. Che effetto le fa?
“Ho passato tre anni stupendi, rimarranno nella storia. Auguro al nuovo Palermo di risalire”.
Il Milan e l’esonero di Giampaolo: il fallimento di un progetto?
“Da fuori non è facile analizzare le cose. Progetto però è una parola troppo abusata. Non c’è pazienza. Conta il risultato. Si parte a luglio con un’idea e poi alle prime difficoltà ci si fa prendere dai dubbi. Nel calcio non c’è tanto tempo, bisogna riuscire a far coincidere risultati e pazienza per costruire qualcosa”.
Dove può arrivare questo Milan?
“Il Milan è una buona squadra. L’anno scorso è arrivato in Europa League. S’è rinforzato con giovani di grande qualità. Se la mettiamo a confronto con Juve, Inter e Napoli al momento non è il caso. Ma è una squadra di livello”.
Invece il suo Lecce, costruito in sintonia con il ds Meluso, insegue la salvezza.
“Vogliamo arrivare al 24 maggio tenendo tre squadre sotto di noi. Siamo attaccati al carro, non c’è distacco. Vogliamo fare qualcosa in questo trittico, poi avremo i nostri scontri diretti. E tireremo le somme. Siamo in linea con l’idea del nostro percorso. Il punto di riferimento sono sempre i quaranta punti”.
E a gennaio c’è il mercato...
“Non dobbiamo e non possiamo fare chissà cosa. Finito il girone d’andata tireremo le somme. Siamo in linea con le nostre idee”.
Non solo il Milan: anche la Samp ha cambiato allenatore. E al Genoa Andreazzoli traballa da qualche settimana.
“Quando ci si avvicina alle soste è il momento che le società fanno le riflessioni del caso. Andreazzoli sta facendo un buon percorso, Di Francesco probabilmente non ha trovato la quadra”.
Il suo percorso invece parla di una crescita costante.
“In tre stagioni credo di aver fatto qualcosa importante. Il percorso è di crescita, non ho fretta. Sto bene dove sono. Sono un allenatore giovane, vengo da tre anni positivi. E voglio continuare a crescere”.
È ufficiale da qualche giorno: il Palermo Calcio è fallito. Lei ne ha fatto parte contribuendo a risultati importati. Che effetto le fa?
“Ho passato tre anni stupendi, rimarranno nella storia. Auguro al nuovo Palermo di risalire”.
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