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TMW RADIO - Valentini: "Turchia? Uva sbaglia, non rappresenta la FIGC"
Antonello Valentini, ex dg della FIGC, ospite di 'Scanner' su TMW Radio ha parlato del rapporto tra il calcio e la politica:
"Per quanto riguarda le proprietà si sta facendo molto, ma si deve fare di più. Torna il discorso della black list e i requisiti che i proprietari e gli azionisti devono avere per gestire un club. È difficile in Italia, figuriamoci a livello internazionale. È un percorso non facilissimo da seguire e perseguire. Credo che la FIGC sia abbastanza attrezzata".
Il caso Turchia:
"Ma una cosa sono i tesserati, su cui FIFA e UEFA hanno la piena giurisdizione e spesso si tappano le orecchie, un'altra sono i governi politici. La UEFA non dice una parola sulla Turchia: non si tratta di prendere parte, ma ci sono dei gesti che possono essere più eloquenti di qualsiasi condanna. Sono convinto che la finale di Champions debba essere tolta a Istanbul e assegnata a un'altra città. Ospitare una partita del genere è una gratificazione che la UEFA dà a una città importante e la Turchia non può avere questo onore adesso. Non ne è degna. Non dicano che c'è un problema organizzativo, mancano parecchi mesi. Saranno già pronti gli stadi che ospiteranno gli Europei, che si svolgeranno in 12 città. Uva ha detto che ancora non ci sono i margini per revocare l'assegnazione. Che dobbiamo aspettare che i curdi vengano sterminati tutti? Per fortuna rappresenta se stesso e non la FIGC".
Il discorso va allargato anche alla Supercoppa italiana in Arabia Saudita...
"Certo. Parliamo della Turchia che è l'argomento più recente. Di fronte a certe cose si deve saper rinunciare ai contratti e ai soldi, intorno a cui gira tutto. Ci deve essere un limite di decenza a tutto".
"Per quanto riguarda le proprietà si sta facendo molto, ma si deve fare di più. Torna il discorso della black list e i requisiti che i proprietari e gli azionisti devono avere per gestire un club. È difficile in Italia, figuriamoci a livello internazionale. È un percorso non facilissimo da seguire e perseguire. Credo che la FIGC sia abbastanza attrezzata".
Il caso Turchia:
"Ma una cosa sono i tesserati, su cui FIFA e UEFA hanno la piena giurisdizione e spesso si tappano le orecchie, un'altra sono i governi politici. La UEFA non dice una parola sulla Turchia: non si tratta di prendere parte, ma ci sono dei gesti che possono essere più eloquenti di qualsiasi condanna. Sono convinto che la finale di Champions debba essere tolta a Istanbul e assegnata a un'altra città. Ospitare una partita del genere è una gratificazione che la UEFA dà a una città importante e la Turchia non può avere questo onore adesso. Non ne è degna. Non dicano che c'è un problema organizzativo, mancano parecchi mesi. Saranno già pronti gli stadi che ospiteranno gli Europei, che si svolgeranno in 12 città. Uva ha detto che ancora non ci sono i margini per revocare l'assegnazione. Che dobbiamo aspettare che i curdi vengano sterminati tutti? Per fortuna rappresenta se stesso e non la FIGC".
Il discorso va allargato anche alla Supercoppa italiana in Arabia Saudita...
"Certo. Parliamo della Turchia che è l'argomento più recente. Di fronte a certe cose si deve saper rinunciare ai contratti e ai soldi, intorno a cui gira tutto. Ci deve essere un limite di decenza a tutto".
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