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Riecco Lukaku! Lazio, l'importanza di avere un sinistro...a sinistraTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
martedì 29 ottobre 2019, 08:30Serie A
di Riccardo Caponetti
fonte Dall'inviato a Roma

Riecco Lukaku! Lazio, l'importanza di avere un sinistro...a sinistra

Era pronto a rientrare sabato scorso, contro l’Atalanta, sul punteggio di 0-3. Poi è successo l’improbabile e Inzaghi ha cambiato, giustamente, la strategia di gara per acciuffare un insperato pareggio per 3-3. Ieri invece non ha avuto dubbi e nel secondo tempo contro la Fiorentina ha rimesso in campo Jordan Lukaku. 280 giorni dopo l’ultima volta. Poco più di 9 mesi da quel primo tempo giocato al San Paolo contro il Napoli. Poi il riacutizzarsi del problema al ginocchio (tendinopatia rotulea), l’operazione e la lunga riabilitazione. E alla fine, eccolo qua di nuovo sulla corsia di sinistra biancoceleste. Ha stupito tutti, perché pronti via si è rivelato subito decisivo: assist nel finale per il 2-1 di Immobile e cross a Luis Alberto per il rigore al 95’ poi sbagliato da Caicedo.

Era vicino al trasferimento al Newcastle, sempre lo scorso gennaio. Ma le condizioni fisiche del suo ginocchio hanno fatto desistere il club di Premier League ha investire su di lui. Per mesi è finito fuori dai radar di Formello, alcuni tifosi se lo erano addirittura dimenticato.

Inzaghi e la società no: contavano sul suo recupero e forse anche in virtù di ciò è stato preso uno come Jony a sinistra, le cui caratteristiche sono nettamente diverse. Più tecnico, meno fisico. Più offensivo, meno completo. Lukaku per qualità atletico-tattiche può essere il quinto perfetto per il 3-5-2 biancoceleste. Un modulo in cui i laterali possono e devono essere dei punti di forza. Sulla carta lui ha tutto. Soprattutto perché è un mancino naturale: sembra essere una cosa scontata, ma nella Lazio non lo è. Su quella fascia il padrone da anni è Lulic, un destro che ha tanti pregi ma anche tanti difetti. Avere invece un sinistro che può crossare con il suo piede forte e guadagnare il fondo può fare tutta la differenza del mondo. Se non basta la prova di domenica, per conferma rivedere l’azione del 3-2 nella finale di Supercoppa del 2017, quando con la sua cavalcata il belga ha permesso all’Olimpico di festeggiare la vittoria contro la Juventus. Domani col Torino potrà ritrovare nuovamente spazio, per certificare la sua importanza.