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tmw / lazio / Serie A
Si chiama Simone Inzaghi, sembra il miglior Mauricio PochettinoTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 9 dicembre 2019, 14:00Serie A
di Raimondo De Magistris

Si chiama Simone Inzaghi, sembra il miglior Mauricio Pochettino

Una vittoria della Lazio, più che una sconfitta della Juventus. Sembra un concetto banale, è un concetto banale. Ma meglio sottolinearlo perché dopo sabato sera è partito un processo ai bianconeri di Sarri che ha fatto passare un po' in secondo piano i meriti di una Lazio che ha vinto l'ha fatto con merito. Ha divertito e ha approntato una gara che, fino a questo momento, è probabilmente quanto di meglio proposto dalla Serie A 2019/20.

Ritmi da Premier League, continui capovolgimenti di fronte. Ripartenze ed emozioni fino alla fine. La partita dell'Olimpico è stata non troppo dissimile per intensità a quei big match inglesi che (giustamente) tanto osanniamo durante la stagione. E il merito è soprattutto di chi ha vinto, di chi quest'anno sta proponendo un calcio divertente e all'italiana. Che non ha bisogno del tiki-taka e di un prolungato possesso palla per rubare l'occhio e la scena.


I gol di Ciro Immobile, sempre pronto a scattare tra le linee. Le invenzioni di Luis Alberto, piedi e cervello che si sintetizzano in uno unico gesto. Il lavoro tutto tecnica e velocità di Correa e Milinkovic-Savic tornato sui livelli del miglior Milinkovic-Savic, ma anche con l'umiltà e la consapevolezza che il suo lavoro è completo solo quando fa al meglio anche la fase difensiva.
Il tutto inserito in un perfetto gioco in verticale che non cerca mai la giocata spettacolare fine a sé stessa. L'obiettivo è bucare la difesa avversaria, in ogni passaggio della fase di possesso, ed è questa operazione che in questa stagione (36 gol in 15 partite) sta riuscendo benissimo. Sembra di rivedere il miglior Tottenham di Pochettino, quello che raggiunto il suo apice pochi mesi fa con la finale di Champions League. Quello di Eriksen, Dele Alli, Son e Kane. E' invece la Lazio di Simone Inzaghi, che al quarto anno ha raggiunto la sua sintesi più bella. E ha giocato sabato sera la sua partita manifesto.