Luca Falbo, prima con la Lazio e un sogno Mondiale nel cassetto

La Lazio ha salutato l’Europa League, con un k.o. sul campo del Rennes e l’eliminazione al termine della fase a gironi. Ma se per i biancocelesti quella in Francia è stata una trasferta amara, non può dirsi altrettanto per Luca Falbo, giovane prodotto del vivaio laziale che, al Roazhon Park, ha festeggiato l’esordio nel calcio professionistico.

Emozione pura - L’ora del classe 2000 è scoccata al minuto numero 74, quando Simone Inzaghi ha deciso di lanciarlo al posto di Vavro, regalando al ragazzo la gioia della prima gara da grande. “Quando sono entrato in campo avevo le lacrime agli occhi, mi sono sentito la persona più felice del mondo. Spero sia solo la prima di tantissime partite, voglio continuare sulla strada che sto seguendo”, ha detto ai microfoni del canale tematico del club biancoceleste al termine del match. E in effetti Falbo ha di che sorridere, perché questo esordio in prima squadra rappresenta il coronamento di un percorso partito da lontano, e che lo ha portato ad affacciarsi al calcio che conta. Luca è nato a Chivasso, in provincia di Torino, dove ha iniziato a tirare i primi calci giocando da attaccante. Con il passaggio al Toro, il classe 2000 ha cominciato ad assaggiare il sapore delle zolle della corsia esterna, trasformandosi in esterno offensivo prima della definitiva conversione in laterale di difesa o di centrocampo, compiuta con l’arrivo nel vivaio della Roma. Già, perché Falbo ha indossato anche la maglia giallorossa, per una stagione, prima di approdare in biancoceleste nell’estate del 2017. Protagonista con la Primavera e tra gli uomini chiave per la conquista dei playoff del campionato Primavera 2 dello scorso anno, quest’anno si sta confermando uno dei pilastri della formazione di mister Menichini, con la quale ha totalizzato 11 presenze e sfornato 4 assist, la specialità della casa.

Sogno Mondiale - Falbo è un laterale mancino, che fa della facilità di corsa e della capacità di disegnare cross invitanti col suo piede educato i due punti salienti del suo profilo. La buona gamba e le spiccate capacità offensive, portate in dote dagli inizi come attaccante, lo rendono un’arma importante quando viene schierato da quinto di sinistra del centrocampo, posizione nella quale può solcare tutta la fascia senza far mai mancare il suo apporto alla manovra. In questa prima parte di stagione si è scoperto addirittura mezzala, posizione nella quale è stato testato in qualche occasione da mister Menichini, con risultati soddisfacenti. Il piede sensibile gli torna utile anche sui calci da fermo, situazioni nelle quali è spesso e volentieri deputato alla battuta e che rappresentano una minaccia per gli avversari e un ottimo trampolino di lancio verso i compagni appostati in zona gol. Inzaghi lo ha visto all’opera e ha scelto di premiarlo con un esordio europeo da ricordare. Una prima volta che Luca è pronto a trasformare in un punto di partenza, sul quale costruire un futuro roseo grazie all’umiltà e allo spirito di sacrificio che lo contraddistinguono. Il primo obiettivo, quello del debutto da professionista, è stato centrato. Adesso mancano l’esordio in Serie A e, soprattutto, quello che può essere definito come il sogno per eccellenza di ogni bambino che indossa per le prime volte un paio di scarpe da calcio: conquistare il Mondiale con la maglia azzurra.