Sono Caicedo, sono un attaccante e non sono una riserva
Ora tutti se lo coccolano perché per caratteristiche si abbina alla perfezione sia con Immobile che con Correa. Dopo una prima stagione difficile, il suo rendimento è cambiato e quest’anno a suon di prestazioni, gol (5) e assist (3) le percentuali di gradimento dell’Olimpico verso di lui hanno subito un’impennata pazzesca.
“Sono Caicedo, sono un attaccante e non sono una riserva”. Non lo è più. Sebbene Correa sia il compagno designato di Immobile nel 3-5-2 di Inzaghi, Caicedo non va considerato come una seconda scelta. È il 12° titolare, l’uomo in più. Quello del gol al 92’ contro il Sassuolo, quello della rete al 97’ a Cagliari e, sempre nel finale, del 3-1 contro la Juventus a dicembre. È quello che ha sbloccato il derby l’anno scorso e che ha lanciato Correa verso la porta nell’ultima finale di Coppa Italia contro l’Atalanta. Insomma, è quello della provvidenza che il club ha blindato a fine estate fino al 2022. Il tabellino della vittoria per 5-1 contro la Sampdoria non rispecchia la bontà della sua performance. Ieri è uscito dal campo a metà ripresa perché giocherà martedì a Napoli in Coppa Italia e, se non dovessero esserci intoppi nel recupero di Correa, partirà dalla panchina contro la Roma domenica prossima. Ma ormai poco importa se non sarà tra i titolari, perché lui è tale anche se comincia in panchina.