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Show a San Siro, è vincente la prima dell'Inter: 4-3 a una bellissima Fiorentina
Grande spettacolo, continui colpi di scena e capovolgimenti. È vincente la prima partita in campionato dell'Inter di Antonio Conte, che va sotto due volte e soffre contro una grande Fiorentina, ma alla fine trionfa 4-3. Viola avanti con Kouame, poi Lautaro ribalta a cavallo dei due tempi. Ribery, Castrovilli e Chiesa riportano avanti gli ospiti, nel finale Lukaku e D'Ambrosio fissano il punteggio. I primi tre punti della stagione arrivano grazie soprattutto ai cambi: una panchina di qualità fa tutta la differenza del mondo.
Kouame apre, Lautaro chiude. In mezzo tanta Viola - È una Fiorentina subito aggressiva e determinata. La squadra di Iachini recupera tanti palloni, complice un avversario un po' molle. E la partenza super viene premiata: cross di Biraghi dalla sinistra, dormita in area di Bastoni e Kolarov, che si perdono Bonaventura e Kouamé. Un rimpallo sull'attaccante favorisce l'ex Milan, che è molto altruista e permette al compagno di depositare in rete da due passi. La Fiorentina sembra in controllo del match e sfiora la rete in altre due situazioni; l'Inter accusa un po' i colpi, ma piano piano guadagna metri grazie soprattutto al dinamismo di Barella e Brozovic. Al 20' Lukaku trova lo spiraglio per servire Lautaro in area, il Toro cade nel contrasto con Caceres. Calvarese indica subito il dischetto, ma il VAR lo richiama, ravvisando il netto tocco sul pallone del difensore uruguaiano. La Viola gestisce con relativa facilità le operazioni, sfiora due volte il raddoppio ma si fa sorprendere proprio all'ultimo istante, in contropiede: transizione rapida del solito Barella, Lautaro riceve al limite e con il destro non lascia scampo a Dragowski, insaccando sul palo lungo.
Botta e doppia risposta - Conte non può essere pienamente soddisfatto della prestazione dei suoi e si fa sentire negli spogliatoi. Quella che rientra in campo è un'Inter diversa, più volenterosa e propositiva. Un atteggiamento che porta subito risultati: Lautaro è caparbio e fortunato, la deviazione di Ceccherini mette fuori causa Dragowski. La Fiorentina però non si scompone minimamente e in cinque minuti si rimette in carrreggiata: la giocata di Ribery è da leccarsi i baffi, Castrovilli è letale con il diagonale. E l'inerzia del match cambia nuovamente, con Ribery protagonista assoluto. Il fuoriclasse francese illumina San Siro con un altro assist clamoroso; stavolta è Chiesa a beneficiarne, e con un colpo sotto dolcissimo batte Handanovic.
Conte rischia tutto e vince - La doppia sberla costringe Conte a cambiare radicalmente l'assetto della sua squadra, che diventa molto più offensiva con gli ingressi in campo di Hakimi, Sensi, Vidal, Nainggolan e Sanchez. Il più pericoloso, però, è Lukaku: per il belga non è una serata indimenticabile, ma la sua grande forza fisica costringe sempre la retroguardia ospite (e Dragowski) agli straordinari. Dall'altra parte il protagonista assoluto è sempre l'ex Bayern Monaco, che manda in porta anche Vlahovic. L'errore dell'attaccante classe 2000 è da matita blu e consente all'Inter di restare aggrappata alla partita. Anzi, sarà decisivo, perché tra l'87' e l'89' Sanchez si traveste da Ribery e pennella due meraviglie che regalano a Lukaku (con l'assist di Hakimi) e D'Ambrosio i gol che consegnano i primi tre punti della stagione ad Antonio Conte.
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Kouame apre, Lautaro chiude. In mezzo tanta Viola - È una Fiorentina subito aggressiva e determinata. La squadra di Iachini recupera tanti palloni, complice un avversario un po' molle. E la partenza super viene premiata: cross di Biraghi dalla sinistra, dormita in area di Bastoni e Kolarov, che si perdono Bonaventura e Kouamé. Un rimpallo sull'attaccante favorisce l'ex Milan, che è molto altruista e permette al compagno di depositare in rete da due passi. La Fiorentina sembra in controllo del match e sfiora la rete in altre due situazioni; l'Inter accusa un po' i colpi, ma piano piano guadagna metri grazie soprattutto al dinamismo di Barella e Brozovic. Al 20' Lukaku trova lo spiraglio per servire Lautaro in area, il Toro cade nel contrasto con Caceres. Calvarese indica subito il dischetto, ma il VAR lo richiama, ravvisando il netto tocco sul pallone del difensore uruguaiano. La Viola gestisce con relativa facilità le operazioni, sfiora due volte il raddoppio ma si fa sorprendere proprio all'ultimo istante, in contropiede: transizione rapida del solito Barella, Lautaro riceve al limite e con il destro non lascia scampo a Dragowski, insaccando sul palo lungo.
Botta e doppia risposta - Conte non può essere pienamente soddisfatto della prestazione dei suoi e si fa sentire negli spogliatoi. Quella che rientra in campo è un'Inter diversa, più volenterosa e propositiva. Un atteggiamento che porta subito risultati: Lautaro è caparbio e fortunato, la deviazione di Ceccherini mette fuori causa Dragowski. La Fiorentina però non si scompone minimamente e in cinque minuti si rimette in carrreggiata: la giocata di Ribery è da leccarsi i baffi, Castrovilli è letale con il diagonale. E l'inerzia del match cambia nuovamente, con Ribery protagonista assoluto. Il fuoriclasse francese illumina San Siro con un altro assist clamoroso; stavolta è Chiesa a beneficiarne, e con un colpo sotto dolcissimo batte Handanovic.
Conte rischia tutto e vince - La doppia sberla costringe Conte a cambiare radicalmente l'assetto della sua squadra, che diventa molto più offensiva con gli ingressi in campo di Hakimi, Sensi, Vidal, Nainggolan e Sanchez. Il più pericoloso, però, è Lukaku: per il belga non è una serata indimenticabile, ma la sua grande forza fisica costringe sempre la retroguardia ospite (e Dragowski) agli straordinari. Dall'altra parte il protagonista assoluto è sempre l'ex Bayern Monaco, che manda in porta anche Vlahovic. L'errore dell'attaccante classe 2000 è da matita blu e consente all'Inter di restare aggrappata alla partita. Anzi, sarà decisivo, perché tra l'87' e l'89' Sanchez si traveste da Ribery e pennella due meraviglie che regalano a Lukaku (con l'assist di Hakimi) e D'Ambrosio i gol che consegnano i primi tre punti della stagione ad Antonio Conte.
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