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Lazio, Muriqi non ingrana: da Formello chiedono pazienza ma la piazza (con Lotito) premeTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 28 dicembre 2020, 09:15Serie A
di Riccardo Caponetti
fonte Dall'inviato a Roma

Lazio, Muriqi non ingrana: da Formello chiedono pazienza ma la piazza (con Lotito) preme

Quando sei il secondo acquisto più oneroso della storia della gestione Lotito, rincorso e inseguito a lungo, e deludi così tanto le aspettative nei primi mesi, non puoi non diventare il bersaglio principale della critica della piazza laziale. Da sempre molto esigente, soprattutto con chi viene pagato una certa cifra: venti milioni, 17,5 milioni più 2,5 di bonus per la precisione, di cui una prima parte è già stata saldata. È la storia di Muriqi, del Pirata kosovaro: l'entusiasmo iniziale che aveva accompagnato il suo arrivo non c'è più, ora c'è solo tanto scetticismo e perplessità sulla scelta estiva di Tare. Non solo dei tifosi, ma anche del presidente Lotito, furioso dopo la sconfitta di San Siro anche per il rendimento dell'ex Fenerbahce. Contro il Milan Muriqi ha giocato un'ora, subentrando al 32' a Correa, fornendo una prestazione del tutto insufficiente.

E non è un caso isolato. Perché nelle 10 volte che è stato chiamato in causa da Inzaghi, di cui 3 soltanto da titolare (per 374 minuti complessivi), il 26enne attaccante non ha mai convinto. Soltanto contro il Torino e in Russia con lo Zenit ha lasciato intravedere qualcosa, ma è decisamente poco rispetto alle attese. Lui stesso ne è consapevole, così come tutti a Formello, dove però chiedono pazienza e tempo. Perché è oggettivo che a Muriqi vanno concesse delle attenuanti che hanno rallentato e complicato il suo processo di inserimento. A fine agosto, prima dell'ufficialità del trasferimento, ha riportato una lesione di secondo grado. E durante la convalescenza, quando ha firmato per la Lazio, ha contratto il Covid e ha dovuto rispettare le due settimane di quarantena a Istanbul.

Poi, dopo le prime apparizioni quando stava per ritrovare una forma accettabile, è finito di nuovo in infermeria (il 24 novembre, dopo Lazio-Zenit). Dopo quasi tre settimane, è tornato a disposizione e Inzaghi lo ha gettato nella mischia a San Siro. Di fatto però non aveva più di 20 allenamenti completi in gruppo alle spalle.
L'ambiente, scosso dalla sconfitta al fotofinish contro i rossoneri e deluso per l'ottavo posto in campionato, sembra già aver etichettato Muriqi come un acquisto sbagliato. E i social impazzano le critiche (anche pesanti) verso di lui. Ma i giudizi affrettati non sempre sono corretti, il caso Luis Alberto per esempio docet. Anche per giustificare l'investimento, la Lazio continuerà a dare fiducia al kosovaro, alla caccia del gol liberatorio per migliorare fiducia, autostima e condizione. L'unica soluzione è di schierarlo in campo il più possibile: a rimetterci, anche nelle gerarchie, sarà Caicedo, arrabbiato per la panchina di San Siro. Il futuro dell'ecuadoriano è in bilico, mentre quello di Muriqi per il momento no. Almeno fino alla fine della stagione, poi si tireranno le somme.