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Il caso Dzeko tra Icardi e Gomez: così la Roma si gioca tutto consegnando la vittoria a FonsecaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 3 febbraio 2021, 17:38Il corsivo
di Marco Conterio

Il caso Dzeko tra Icardi e Gomez: così la Roma si gioca tutto consegnando la vittoria a Fonseca

Tiago Pinto prende la metaforica corona giallorossa e la mette sulla testa di Paulo Fonseca. Via la fascia, via la nobiltà a Edin Dzeko, che sarà di Lorenzo Pellegrini, "il leader del nostro progetto è l'allenatore". Il portoghese ha sancito il vincitore di una vicenda intricata. Fresco di sbarco in Italia, probabilmente imberbe delle dinamiche mediatiche e della pressione che c'è nel nostro territorio durante il calciomercato, Pinto è andato ad incontrare Piero Ausilio proprio per lo scambio con Alexis Sanchez. Della trattativa racconteranno poi dell'audacia altrui ma la realtà è che sul tavolo c'era la possibilità di uno scambio che non è andato oltre per questioni di bilancio e dell'oramai celebre indice di liquidità. Tant'è. La Roma non ha messo sul mercato Dzeko che tuttavia ha preferito finirci da solo: la rottura con l'allenatore è stata il culmine di un rapporto deteriorato, col bosniaco forse speranzoso di far cadere il trono. Poi le sue moderne Catilinarie son state ben presto scoperte e la storia è andata come è andata, seppur qui si discorra solo di fascia e contratto.

In ballo c'è Fonseca Il caso dimostra che la società ha dato le chiavi del suo progetto in mano all'allenatore e questo è un premio importante. Un grande attestato di fiducia che va elogiato, quando alla fine della fiera c'è il bene della squadra e del club. Inevitabilmente c'è pure il rischio dell'effetto boomerang, per la prima grande decisione di Tiago Pinto: ha avallato ogni scelta di Fonseca, prima concordando l'abdicazione forzata di Dzeko, poi approvandone l'uscita, poi vidimando la fine del suo regno da capitano. La storia vecchia come il calcio dice che poi contano i risultati e per questo, oltre e più che per il dirigente, l'esame sarà per Fonseca. Dovesse superarlo, dunque finire in Champions, onorerebbe il trono e la corona. Altrimenti il caso della rottura col 9, col simbolo, con l'ex capitano, diventerebbe un inevitabile boomerang anche per lui.


Da Icardi a Gomez La Roma ha studiato due casi simili e recenti. Il primo con Mauro Icardi, tutto partito dalla rottura con l'allenatore, tutto finito con l'addio e passato da sei mesi bollenti. Sopportarsi, più che supportarsi, prima di dirsi addio. Non ne giova nessuno in queste situazioni, sicché la storia dell'Atalanta è da prendere quasi come l'eccezione che non conferma la regola. Alejandro Gomez che s'impunta, che si scontra duramente con Gian Piero Gasperini; il club che prima fa il pompiere, poi parcheggia al fianco dell'allenatore e autorizza l'addio forzato, alle sue condizioni, del Papu. Dzeko è nel mezzo del cammin di queste due vite. Non è la rottura insanabile tra Gasp e Gomez, non è il veleno domestico che si respirava tra l'Inter e Icardi. E' una storia alla quale tutti oggi hanno deciso di mettere un punto. La società con Dzeko, Dzeko con Fonseca oggi dopo il confronto. Però non sarà più capitano. Ha vinto l'allenatore che, col club, ha deciso di prendere una direzione ben chiara. Insieme a Dzeko ma davanti a lui. Il tempo dirà se sarà quella giusta.