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Perché il Chelsea può vincere la Champions?TUTTO mercato WEB
© foto di Getty/Uefa/Image Sport
giovedì 15 aprile 2021, 14:30Serie A
di Gaetano Mocciaro

Perché il Chelsea può vincere la Champions?

Era lecito aspettarsi Thomas Tuchel in semifinale di Champions League, molto meno in una panchina che non fosse quella del Paris Saint-Germain. Il tecnico è stato esonerato sotto le feste natalizie ma nell'anno nuovo ha trovato una nuova squadra, dandole nuova linfa. E il Chelsea sogna di ripetere l'incredibile cavalcata dell'edizione 2011-12 quando, da outsider e con il traghettatore Di Matteo in panchina, andò contro ogni pronostico a vincere il torneo. La squadra di oggi è sulla carta la meno attrezzata ma proprio perché ha meno da perdere bisognerà stare attenti. Il cammino, va detto, non è stato dei più complicati per i blues sin dalla fase a gironi: primo in un raggruppamento che comprendeva Siviglia, Krasnodar e Rennes, il Chelsea è stato però bravo a eliminare il più quotato Atlético Madrid agli ottavi, superando di slancio anche il Porto con un'ottima partita d'andata. Ora il Real Madrid e pensate che ironia davvero se il tecnico tedesco potesse avere l'opportunità di rivincità contro chi pochi mesi fa gli ha detto: "Arrivederci, e grazie".

Quanto può influire il campionato - I blues rischiano di non poter gestire i troppi impegni in questo finale di stagione. Il clamoroso ko casalingo contro il West Bromwich ha complicato le cose, rovinando un percorso fin qui perfetto con l'arrivo di Tuchel. Sette partite di Premier League da giocare, quinto posto in classifica e un calendario terrificante: si comincia dopodomani con la semifinale di FA Cup contro il Manchester City, lo scontro diretto col West Ham giusto 4 giorni prima della partita col Real Madrid e un trittico spaventoso dopo la semifinale di ritorno di Champions: Manchester City, Arsenal e Leicester.


Punti di forza e punti deboli - Il Chelsea ha chiuso la saracinesca con l'arrivo di Thomas Tuchel. I blues hanno indiscutibilmente migliorato le loro prestazioni dall'arrivo del tecnico tedesco ma un dato sale particolarmente all'occhio: nove gol subiti in 18 partite complessive. Rispetto al 4-3-3 della gestione Lampard, Tuchel si è subito proposto con un 3-4-2-1 più abbottonato, rilanciando giocatori che erano considerati fuori dal progetto: Antonio Rudiger, ad esempio. L'ex romanista aveva le valigie in mano, tanto da non essere nemmeno convocato nelle prime giornate di campionato. Lampard ha iniziato a prenderlo in considerazione quando le cose hanno iniziato a mettersi male. Con Tuchel è intoccabile nel trio di difesa, che è completato da Azpilicueta e da Thiago Silva, recentemente rientrato dopo un infortunio. Alla solidità difensiva fin qui fa da contraltare un attacco che non fa fuoco e fiamme, ma che trova il gol il giusto per ritrovarsi alle semifinali di Champions: un paio di exploit di Giroud (poker al Siviglia e gol decisivo all'Atlético) e qualche lampo che arriva dai vari reparti. Ci si aspettava decisamente di più da Werner e Havertz.

L'undici tipo - (3-4-2-1): Mendy; Azpilicueta, Rudiger, Thiago Silva; James, Jorginho, Kanté, Chilwell; Mount, Werner; Havertz. All. Tuchel.