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I cambi di Inzaghi, la prestazione di Handanovic, Mou e le scarpe a Felix, “Sarrismo” vs. “Allegrismo”, la caduta del Milan, Osimhen e la coppa d’Africa, il prezzo di Vlahovic. E altre polemicheTUTTO mercato WEB
martedì 23 novembre 2021, 12:45Editoriale
di Fabrizio Biasin

I cambi di Inzaghi, la prestazione di Handanovic, Mou e le scarpe a Felix, “Sarrismo” vs. “Allegrismo”, la caduta del Milan, Osimhen e la coppa d’Africa, il prezzo di Vlahovic. E altre polemiche

Ci sono le polemiche. Siamo pieni.

C’è la polemica sulle scarpe regalate da Mou a Felix. “Costano 800 euro, non si fa, c’è chi muore di fame”. Son cazzacci loro. Al limite son brutte.

C’è la polemica su Inzaghi che non sa fare i cambi. Boiate. L’Inter non inizia a soffrire contro il Napoli per colpa dei cambi, ma per colpa dell’errore di un singolo, Dzeko, tra l’altro fra i più bravi fin qui in stagione. Sul 3-2 il Napoli - che non è la squadra della parrocchia, tutt’altro – va all’assalto, lo avrebbe fatto anche se Inzaghi non avesse sostituito nessuno. L’Inter - attualmente prima in Serie A per gol fatti (32), tiri nello specchio (74), assist (22), cross (93), gol di testa (9) – ha una bella faccia ed è quella del suo allenatore.

C’è la polemica sul Milan che ha perso una partita. Cioè, una partita, mica cento. Qual è il mistero dietro al ko con la Fiorentina? Molto semplice: Gabbia non vale Tomori, Tatarusanu non vale Maignan, Calabria vale più di tutti quelli che giocano al suo posto. Una sconfitta si pesa sempre nella partita successiva: se ti fermi ancora, allora, forse un problema c’è, viceversa è la cosa più normale del mondo.

C’è la polemica su Handanovic che per molti non sa fare il portiere. Oddio, è vero, ogni tanto pare “assente” e decisamente poco reattivo, ma l’altra sera la paratona su Mario Rui l’ha fatta eccome, magari ha avuto anche un filo di culo, ma senza quello, il culo, non si va da nessuna parte in tutti i campi della vita. Ergo, Handanovic non è nella fase migliore della sua carriera – e questo è certo – ma domenica ha salvato due punti. E anche questo è indiscutibile. Se non credete al qui presente pelato, chiedete a Walter Zenga (“Handanovic decisivo”), uno che due parate in carriera le ha fatte.

C’è la polemica di Sarri che dice alla Juve “ha vinto col rigorino”. Non era un rigorino ma, soprattutto, la sua Lazio ha perso perché banalmente ha giocato male. Molto male. Sicuramente peggio del suo avversario. E se il tuo presupposto è “vincere è importante ma giocare bene di più”, allora almeno una delle due cose la devi “portare a casa”. Contro la Juve non sono arrivati i punti e neppure il bel gioco. Allegri che invece è un filo più pragmatico (“conta solo vincere”) il suo lo ha fatto. Morale: nell’eterna sfida tra “giochisti” e “risultatisti”, questa volta hanno abbondantemente trionfato i secondi.

C’è la polemica sulla Coppa d’Africa che si porterà via una marea di giocatori, in particolare l’asse portante del Napoli. E soprattutto Osimhen che, tra l’altro, dovrà stare fuori fino a Natale. E, quindi, il Napoli gestirà la riabilitazione del ragazzo per poi vederlo in campo con la Nigeria. Ecco, se il Napoli si incazza, beh, ha tutte le ragioni (anche solo perché l’ingaggio non glielo paga la Nazionale).


C’è la polemica sulle prestazioni di Matteo Darmian. Anzi no, non c’è. Non riesco a ricordare l’ultima prestazione negativa di questo ragazzo qua, arrivato nell’indifferenza generale e ora decisamente meritevole di una convocazione in azzurro. Esempio per tutti.

C’è la polemica sulla gente che fa l’albero di Natale a novembre. Calma, porca miseria, ci sono ancora le zanzare.

C’è la polemica promossa da tifosi assortiti che “eh ma bisognava prendere Vlahovic invece di… (nomi di attaccanti a caso)”. Vlahovic, l’estate passata, costava già oltre 70 milioni.

Sto pensando ad altre polemiche.

Ah ecco. C’è la polemica sulla serie griffata Zerocalcare perché “parla in romanesco”. Ma ditemi voi… piuttosto, guardatela, è bellissima. Giuro che non mi pagano per dirlo.

Fine delle polemiche. Per ora.