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Graziano Cesari al Corriere dello Sport: "Abitri suggestionabili e ansiosi. Sono vicino a Rocchi"
"Ormai eravamo abituati a considerare certe dinamiche come assodate, granitiche, fuori da qualsiasi discussione. Fuorigioco e gol non gol, chi li discuteva più?" si chiede Graziano Cesari, opinionista Mediaset in merito alle questioni arbitrali ed ex direttore di gara, nell'intervista rilasciata alle pagine del Corriere dello Sport. Il riferimento è chiaramente all'episodio del gol convalidato alla Lazio durante la sfida contro lo Spezia, clamorosamente in fuorigioco, e non checkato da Var e arbitro con quest'ultimo che ha fatto ripartita l'azione senza aspettare il controllo della tecnologia. Errore che è costato caro ai due arbitri, fermato dal designatore Gianluca Rocchi fino a fine stagione. "Sono molto vicino a Gianluca, provo comprensione per lui - ha fatto sapere cesari -. Non deve essere facile aver ereditato un gruppo di arbitri che si sono dimostrati senza personalità, senza la voglia di decidere, soprattutto sul terreno di gioco, per non prendersi responsabilità". Ma quale può essere il motivo di un'involuzione così drastica? Secondo l'ex direttore di gara la risposta va ricercata nello strascico lasciato dalla Pandemia: "Finché non c’era il pubblico - spiega Cesari -, gli arbitri hanno diretto in maniera serena; abbiamo benedetto il ritorno agli stadi pieni, quelli senza personalità hanno iniziato a sentire la pressione. Evidentemente sono suggestionabili e ansiosi".
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