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Anastopoulos, il Virdis del Partnenone, incubo del Partenio

Anastopoulos, il Virdis del Partnenone, incubo del Partenio
venerdì 15 febbraio 2013, 07:302013
di Gaetano Mocciaro

Quando arrivò in Italia nell'estate del 1987 l'Avellino si apprestava a disputare il suo decimo campionato consecutivo in Serie A. Il suo curriculum era di tutto rispetto, considerato uno dei migliori attaccanti di sempre in Grecia. Parliamo di Nikos Anastopoulos.
Nato ad Atene nel 1958, Anastopoulos inizia a farsi conoscere con la maglia del Panionios, per poi passare all'Olympiakos. È lì che l sua fama diventa internazionale. Diventa perno dell'attacco dei biancorossi e punto fisso della nazionale greca, che trascina alla storica qualificazione agli Europei del 1980. Tra il 1980 e il 1987 riesce a segnare la bellezza di 115 reti in 198 partite: una media notevole che porta alla conquista di quattro scudetti.
Dopo la stagione 1986/87 il brasiliano Dirceu lascia l'Avellino e l'Italia dopo una lunga e onorata carriera per tornare in Brasile. Si libera quindi una casella per gli stranieri tesserabili. L'altra è occupata da Walter Schachner. Si decide di rafforzare il reparto offensivo e Anastopoulos in quel momento garantisce una vera e propria sicurezza: 29 anni, maturo per il grande salto in Serie A e con un traguardo importante raggiunto: è il miglior bomber della nazionale greca di ogni tempo.

La "Gazzetta dello Sport" presenta il suo arrivo con l'eloquente "Dal Partenone al Partenio". A guardarlo bene sembra dimostrare più dei 29 anni che la carta d'identità dice. Sarà per colpa di quei baffi che inspiegabilmente in molti negli anni '80 portavano. La somiglianza fisica con Pietro Paolo Virdis, allora al Milan, è notevole. Ma purtroppo, per i tifosi dell'Avellino, la somiglianza resta soltanto fisica.

Anastopoulos viene subito schierato titolare dal tecnico Luis Vinicio. Le prestazioni non eccezionali vengono in qualche modo camuffate dai risultati non troppo negativi della squadra. Presente al derby contro il Napoli il greco ha persino la benedizione di Gianni Agnelli che sostiene di apprezzarne le qualità. Tendiamo però a pensare che nell'intervista in questione l'Avvocato abbia voluto essere gentile in quanto ospite al Partenio.

Anche perché segnali da parte di Anastopoulos. Intanto ad Avellino salta Vinicio e arriva il sergente di ferro Eugenio Bersellini, che come prima cosa lo accantona. Le prestazioni d'altro canto furono a dir poco inguardabili, col giocatore indolente, spaesato, in attesa che la stagione volga al termine per tornare a casa. E così infatti sarà, Anastopoulos ritornerà a fine anno nella sua amata Grecia, dove tra l'altro riprenderà a segnare con regolarità. Al contrario di Avellino dove lascia in eredità 16 presenze, 0 gol e un contributo alla retrocessione in Serie B.