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Lehmann, fra l'incubo Batistuta e l'ombra di Rossi

Lehmann, fra l'incubo Batistuta e l'ombra di RossiTUTTO mercato WEB
martedì 13 novembre 2012, 07:302012
di Gaetano Mocciaro

Il Milan da fine anni '80 in poi ha costruito i suoi grandi successi grazie a una difesa insuperabile: Tassotti, Costacurta, Baresi e Maldini la cerniera che ha regalato campionato, coppe e record d'imbattibilità. Eppure per quanto abbiano contribuito, i portieri sono sempre stati considerati l'anello debole del reparto. Lo stesso Sebastiano Rossi nonostante i 929 minuti di porta inviolata spesso e volentieri si è dovuto giocare il posto: nel 1997 fu preso Taibi, per poi venire superato nelle gerarchie dallo storico Sebastiano, nel 1998 il Milan acquista Jens Lehmann, ammirato nella Coppa Uefa di un anno prima quando difendendo i pali dello Schalke 04 arrivò a vincere a sorpresa il torneo, superando l'Inter. La Germania ha come portiere titolare il mostro sacro Oliver Kahn, lui però è il primo che tenta di insidiargli il posto e la cosa non è da poco. Nel febbraio 1998 fa il suo esordio, a 28 anni. E qui il primo dubbio: come mai un'esplosione così tardiva? Ma si sa, i portieri maturano dopo e non a caso hanno una carriera più longeva. E poi in caso di difficoltà a sbloccare il risultato la butta anche dentro: è lui il primo portiere tedesco a segnare, pareggiando l'incandescente derby col Borussia Dortmund. Il Milan finito per il secondo anno con le ossa rotte si convince: per la rifondazione si decide di affidare la porta al teutonico, d'altronde Germania è sinonimo di sicurezza. Parte la stagione: Milan-Bologna 3-0, Bierhoff fa due gol, Leonardo chiude. Per Lehmann serata tranquilla. Seconda giornata, si va all'Arechi contro la Salernitana: ancora Bierhoff e Leonardo in gol, poi Breda a due minuti dalla fine su punizione: parabola imparabile, nessuna colpa sul gol subito. Arriviamo al fatidico sabato 26 settembre 1998, ossia l'inizio della fine di Jens Lehmann al Milan. A San Siro scende in campo la Fiorentina di Trapattoni. E soprattutto di Batistuta. L'argentino è scatenato ma più che altro è Lehmann a esaltarlo: siamo al sesto minuto e Costacurta serve un assist involontario al bomber viola che dal limite dell'area fa partire un rasoterra secco ma non irresistibile.

Lehmann si fa passare dalle mani il tiro ed è 0-1. Secondo tempo, primo minuto: Rui Costa lancia in profondità Batistuta che è defilato ma prova il diagonale di destro, ancora una volta non irresistibile ma Lehmann si fa passare il pallone in mezzo alle gambe: 0-2. Minuto 53': Costacurta nel tentativo di anticipare Rui Costa passa indietro a Lehmann, il portiere incredibilmente raccoglie con le mani regalando una punizione in area di rigore ai viola che Batistuta trasforma in rete con un tiro violentissimo. Il Milan perderà 1-3 e tutte le certezze su Lehmann crollano. Il tedesco si riscatta a Venezia giocando alla grande e contribuendo al successo rossonero per 2-0. Poi alla quinta giornata altro pasticcio: si gioca a Cagliari e Lehmann è protagonista di un'uscita a dir poco intempestiva e a vuoto che permette a De Patre di insaccare facilmente. Passano i minuti e al 27' Lehmann stende Muzzi lanciato a rete: è rigore e infortunio per il portiere, costretto al cambio. Al suo posto Seba Rossi che tanto per cominciare para il rigore dagli undici metri. Proprio questo intervento sancisce il sorpasso del portierone romagnolo e l'accantonamento di Lehmann, che non metterà più piede in campo fino a gennaio, quando verrà ceduto a titolo definitivo al Borussia Dortmund. Fine dell'avventura, inizio di una nuova carriera dove l'estremo difensore riuscirà a rilanciarsi alla grande, tanto dal passare dopo 5 stagioni in Westaflia all'Arsenal e a diventare portiere titolare dei mondiali del 2006. Per il Milan poco male, per la cronaca il campionato 1998/99 lo andrà a vincere, anche se non con Sebastiano Rossi in porta. Ironia della sorte gli saranno fatali undici metri, dove per un raptus colpisce Christian Bucchi rimediando un cartellino rosso. A sostituirlo uno sconosciuto Christian Abbiati. Era il 17 gennaio 1999 e quasi quattordici anni dopo è ancora lui a difendere i pali dei rossoneri.

© foto di Federico De Luca