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Nalitzis, lontano dal mare lontano dal gol

Nalitzis, lontano dal mare lontano dal gol
lunedì 16 febbraio 2009, 00:012009
di Paolo Bardelli

"Nessuno è profeta in patria": c'è qualcuno che non sarebbe d'accordo con questa affermazione. Si tratta di Dimitrios Nalitzis, bomber prolifico quando sente l'odore di casa, grigia comparsa lontano dalle mura domestiche. Una stagione da sogno col Panionios, poi l'anonimato, sprofondando nelle sabbie mobili del Perugia plurimeteorato di Gaucci. Chi lascia la via vecchia per la nuova...

Dimitrios Nalitzis nasce ad Atene (precisamente nella zona portuale del Pireo) il 25 gennaio 1976. Per seguire il pallone non si sposta di molto: muove infatti i primi passi nel Panionios di Nea Smirni, squadra dell'hinterland ateniese. Il ragazzo riesce subito a mettersi in mostra, soprattutto grazie ai 188 centimetri di statura che gli permettono di farsi rispettare in area. Nalitzis non dovrà aspettare a lungo per esordire in campionato: viene infatti lanciato in prima squadra nella stagione 1993/1994. Il bilancio finale è senza dubbio positivo, con undici apparizioni e la soddisfazione di aver messo a segno due gol. Niente male per un diciassettenne. L'anno successivo le cose vanno ancora meglio, con quattro segnature che aiutano il Panionios a conquistare una salvezza piuttosto agevole. Ma questa rapida escalation subisce un brusco stop con il campionato 1995/1996. Il giovane attaccante non riesce a trovare la via del gol e la squadra sprofonda verso il baratro. Non basta il bravo terzino Takis Fyssas (campione d'Europa sotto la guida di Otto Rehhagel nel 2004), forse più votato all'attacco che alla difesa. Il Panionios incassa gol a ripetizione. E ne realizza pochi. Pochissimi. E' una stagione da "coltello tra i denti". Probabilmente Nalitzis, essendo cresciuto vicino al mare, ha maggior dimestichezza con canne da pesca e ami che con le armi da taglio. Gioca titolare e segna un solo gol. Panionis penultimo. Retrocessione in Beta Ethniki, la nostra Serie B. Anche in cadetteria il giovane attaccante non si dimostra grande bomber, realizzando solo due reti, ma aiuta i suoi a riconquistare la rapidamente la massima categoria. Sarà la stagione 1997/1998 a rimanere scolpita per sempre nei ricordi di Nalitzis. Non tanto per le prestazioni in campionato (abbastanza opache, a dire il vero), ma per lo splendido cammino in Coppa di Lega che porta il Panionios, un po' a sorpresa, a contendere il trofeo al Panathinaikos di Goumas e Apostolakis. E' il 29 aprile 1998, si gioca al Georgios Karaiskakis del Pireo. Quasi un presagio. Il match, disputato sotto lo sguardo del Presidente della Repubblica Stephanopoulos Konstantinos, è teso (tre espulsi al termine dell'incontro) e non propriamente spettacolare. Arriva il 53' minuto di gioco. In seguito ad una mischia, un traversone scavalca Vantsik, portiere polacco del Panathinaikos, e trova la testa di Nalitzis: gol. E' la rete che regalerà la coppa ai rossoblù e donerà notorietà all'attaccante. La stagione seguente è però avara di soddisfazioni perché il tecnico Emvoliadis gli concede pochi spazi e, per di più, lo schiera spesso largo, affidandosi a Ioannou e Karavvidis in avanti. C'è bisogno di ritrovarsi e l'allora 22enne se ne va per sposare la causa del piccolo Ethnikos Asteras. Questo gli costa un ritorno in seconda divisione, ma la scelta si rivela azzeccata perché Dimitrios manda la palla in fondo al sacco sei volte in undici gare. Nalitzis è pronto a far ritorno alla base. Tutto funziona a meraviglia. Il bomber è devastante: 13 gol nella prima parte del campionato. Il modesto Panionios inizia a stargli stretto e così, a metà stagione, accetta la corte del PAOK Salonicco, dove va a formare un efficace tandem con Zysis Vryzas, giocatore che ritroverà anche in futuro. Buffi intrecci del destino. Intanto la macchina da gol non si placa. Altre undici reti. Il PAOK arriva in quinta posizione e Nalitzis si laurea capocannoniere del campionato. Le copertine sono tutte per lui. La stagione seguente l'attaccante si conferma su buoni livelli, mettendo a segno nove gol e conquistando un'altra Coppa di Lega. Discreto anche il cammino in Coppa Uefa, che regala al club ellenico lo sfizio di eliminare l'Udinese al secondo turno. Dopo l'1-0 incassato in Friuli, il club di Salonicco si esalta tra le mura amiche dello stadio Toumba e vince per 3-0. Doppietta di Camps e gol conclusivo di Frousos. Nalitzis non segna ma disputa un buona gara. E i bianconeri gli mettono gli occhi addosso. I sogni europei del PAOK vengono interrotti dal PSV Eindhoven al turno successivo, ma per l'attaccante del Pireo è il momento di cambiare aria. Il greco vola in Italia e firma un quadriennale con l'Udinese. Inizia l'avventura.

Dimitrios giunge in Italia nel luglio del 2001. E l'Udinese, che vuole archiviare in fretta una stagione sotto tono (conclusa appena un punto sopra la zona retrocessione) accoglie con gioia questo bomber da 24 gol a stagione. Da bravo nuovo arrivato, si presenta: "Nel Panionos agivo da esterno, nel PAOK ho fatto il centrale. Se devo essere sincero preferisco agire da centravanti. Le mie doti individuali? Dribbling, velocità, elevazione, e il piede preferito è il sinistro". Ovvie le domande riguardo le impressioni sulla sua nuova squadra. Altrettanto ovvia la risposta: "Nelle due gare di Coppa Uefa ricavai l'impressione di una squadra solida, bene impostata. Negli ultimi anni l'Udinese si è sempre qualificata per l'Europa, considero l'ultima sofferta stagione un incidente di percorso". Il greco "elegge" anche il proprio partner offensivo ideale: "Muzzi è un attaccante intelligente, tecnico e potente al tempo stesso". Nalitzis viene immortalato nelle figurine Panini con la maglia dell'Udinese, ma sarà l'unica occasione che avrà per sfoggiarla perché verrà girato in prestito al Perugia prima dell'inizio del campionato. Che l'allora tecnico bianconero Roy Hodgson ci abbia visto lungo? Arrivato nel capoluogo umbro, trova un folto gruppo di meteore ad accoglierlo. Dall'iraniano Samereh, già protagonista di questa rubrica, al coreano Ahn. Ce n'è per tutti i gusti nella Babele del patron Gaucci. Nalitzis ritrova anche quel Zisis Vryzas col quale formò la coppia d'oro del PAOK. Il momento per il tanto atteso esordio in Serie A arriva il 28 ottobre. I biancorossi affrontano il Torino al Delle Alpi. Al 26' Ferrante trova la rete del vantaggio su calcio di punizione. Il Perugia si getta in avanti, collezionando calci d'angolo ma il gol non arriva. A dieci minuti dalla fine, Serse Cosmi decide di giocare la carta... della disperazione. Fuori Sogliano, un difensore, e dentro Nalitzis. Un cambio che passa quasi inosservato, dato che l'ingresso del greco non influenza l'inerzia dell'incontro. L'attaccante si fa un altro mesetto in panchina fino al match con la Juventus, sempre a Torino. Che coincidenza. Come nella partita contro i granata, il Perugia va in svantaggio. Micidiale l'uno-due firmato da Trezeguet e Nedved. Il copione si ripete. Nalitzis entra in campo a dieci minuti dal termine, stavolta al posto del mediano Baiocco. Dato che tutto sembra essere già scritto, è evidente quale sia stato il contributo del greco alla causa umbra contro gli uomini di Marcello Lippi: zero. Da quel momento si perdono le tracce di Nalitzis, che non tocca più il terreno di gioco. A gennaio l'Udinese decide di fargli un favore, mandandolo in prestito allo Sporting Lisbona. Per un ragazzo di mare, il clima portoghese è senza dubbio più adatto rispetto a quello della ventosa Perugia. Soprattutto se il ragazzo in questione passa la maggior parte del proprio tempo seduto, tra panchina e tribuna.

Lo Sporting Lisbona ha urgente bisogno di sostituire il rumeno Marius Costantin Niculae, infortunatosi al ginocchio sinistro dopo un avvio promettente. Il tecnico biancoverde Laszlo Boloni spera che Nalitzis sia in grado di sobbarcarsi il peso dell'attacco. Sperare è lecito. Ma nessuno è infallibile. Il greco gioca undici gare, ma non trova mai la porta. Impossibile pensare che solo un paio di stagioni addietro quell'ariete avesse dominato la classifica del cannonieri in Grecia. Poco male per lo Sporting, perché di gol ne fa 42 Mario Jardel (sì proprio lui, il brasiliano che ha fatto piangere i tifosi dell'Ancona) e i Leões conquistano campionato e coppa. La champagne versato per festeggiare questo double non ubriaca però la dirigenza dello Sporting, che decide di rispedire Nalitzis al mittente. L'Udinese, che già deve pensare all'abulico Carsten Jancker, non sa cosa farsene di un'altra punta "spuntata". Viene così presa la decisione di rimandarlo in Grecia, all'AEK Atene. Il club giallonero offre all'attaccante il grande palcoscenico della Champions League. Ai greci tocca il Gruppo C, con Real Madrid, Genk e Roma. Di nuovo una squadra italiana sul cammino europeo di Nalitzis. I giallorossi vengono fermati sul pari entrambe le volte: 0-0 al Nikos Goumas di Atene, 1-1 all'Olimpico. Magra consolazione visto che la compagine ellenica si piazzerà al terzo posto nel girone, passando così in Coppa Uefa, competizione forse più adatta a Dimitrios, che mette il proprio sigillo nella vittoria per 4-1 sul campo del Maccabi Haifa durante i minuti di recupero. In campionato le cose vanno decisamente meglio. Nalitzis riesce a realizzare dieci gol in 19 incontri. Evidentemente, aveva solo nostalgia di casa. L'AEK decide quindi di riscattarlo, con grande gioia all'Udinese. Ma l'idea non è delle migliori. Due misere reti nella stagione 2003/2004. Il club di Atene non lo vuole più e per il povero Dimitrios inizia un lungo peregrinare. L'attaccante va al Kerkyra, neopromosso in Alpha Ethniki, ma non inquadra più la porta e a metà stagione cambia ancora aria. C'è bisogno di un ritorno alle origini. Si torna al Panionios. Le cose migliorano (cinque gol), ma Nalitzis non riesce a tornare ad alti livelli. La nostalgia è una brutta bestia. E Dimitrios dimostra di esserne vittima, visto che nell'estate del 2005 decide un altro ritorno. Quello all'Ethnikos Asteras. Ma anche questa esperienze si rivela deludente e l'attaccante deve fare ancora una volta le valige. Destinazione Cipro. Realizza un golletto e aiuta il modesto Paphos a centrare la promozione nella massima categoria. Dopo questa esperienza, Nalitzis realizza che giocare lontano da casa non fa per lui. E agisce di conseguenza. Disputa la stagione 2007/2008 nell'Ethnikos Pireo, tornando così dove è nato. E' leader assoluto della squadra, che milita in serie cadetta, ma la via del gol è ormai smarrita e non riesce ad andare in doppia cifra. Il 31 dicembre scorso scade il suo contratto con l'Ethinikos Pireo, ma Nalitzis non ha ancora intenzione di appendere gli scarpini al chiodo. E ha ancora meno voglia di allontanarsi da casa. Decide di accettare l'offerta del Fosteras, squadra di Tavros (cittadina molto vicina alla capitale ellenica), attualmente quarta nel girone meridionale della Gamma Ethniki, equivalente della Lega Pro italiana. Nalitzis ha recentemente compiuto 33 anni e ormai il calcio sembra aver poco da offrirgli. Ciò che nessuno potrà mai togliergli però è il ricordo di un anno da re dei goleador e il piacere di vivere vicino al mare Egeo. Basta guardarlo e il freddo di Udine e Perugia non esiste più.