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TMW - Coronavirus, paziente 1 Valencia: "Porte chiuse con la Dea inutili: italiani verranno uguale"
Intervistato in esclusiva da TMW, il cosiddetto "paziente 1" a Valencia Kike Mateu ha parlato così della scelta del Governo spagnolo di far giocare a porte chiuse la sfida di Champions League in programma martedì tra i pipistrelli e l'Atalanta: "Questa decisione non ha alcun senso, sono sincero. Il Governo spagnolo afferma che tale provvedimento serve a limitare l'afflusso di italiani che potrebbero venire a vedere la partita, ma tutto ciò è assurdo se non si limita in alcun modo anche la loro partecipazione alle Fallas (feste tradizionali di Valencia in programma ogni anno a marzo, ndr). Pensate che solo per la rituale Mascletà nella Plaza del Ayuntamiento di Valencia sono solite ritrovarsi migliaia di persone, molte di più e, soprattutto, molto più vicine tra loro rispetto a quanto avverrebbe al Mestalla".
Una misura priva di efficacia dunque secondo lei?
"Insensata e inutile, sì. Qui a Valencia siamo convinti che nonostante le porte chiuse saranno comunque tanti i tifosi dell'Atalanta che si presenteranno in città, passeranno un giorno di festa e caricheranno la loro squadra fuori dallo stadio prima e dopo la partita. Perché giocare a porte chiuse Valencia-Atalanta, se allo stesso tempo non impedisci a tutti gli italiani, specialmente a quelli del Nord, di raggiungere Valencia o il nostro Paese più in generale?".
Proviamo a parlare anche di calcio giocato. Le porte chiuse complicano ancora di più i piani della squadra di Celades: lei crede nella remontada?
"Considerando la fragilità difensiva mostrata all'andata da entrambe le formazioni, ero sicuro che al ritorno l'Atalanta avrebbe concesso ancora più occasioni rispetto alle già numerose palle gol di cui ha beneficiato il Valencia a San Siro nonostante il risultato finale. La remontada insomma mi sembrava possibile, non facevo drammi dopo quel 4-1 anche perché il Mestalla è uno degli stadi più caldi al mondo. Con uno stadio vuoto però cambia tutto: sarà molto, molto più difficile ribaltare il risultato di Milano senza la spinta dei tifosi di casa. Vada come vada la partita, lasciatemi mandare però un ultimo messaggio a chi ci sta leggendo. Ci tengo davvero".
Giornalista valenciano di Intereconomia Valencia, Las Provincias ed El Chiringuito de Jugones, Kike Mateu ha contratto il COVID-19 in occasione della sua recente trasferta lavorativa a San Siro, a Milano, ed è ricoverato in isolamento presso l'Hospital General Universitario di Valencia da ormai dieci giorni.
Da San Siro all'isolamento per Coronavirus: leggi qui l'intervista integrale di TMW a Kike Mateu!
Una misura priva di efficacia dunque secondo lei?
"Insensata e inutile, sì. Qui a Valencia siamo convinti che nonostante le porte chiuse saranno comunque tanti i tifosi dell'Atalanta che si presenteranno in città, passeranno un giorno di festa e caricheranno la loro squadra fuori dallo stadio prima e dopo la partita. Perché giocare a porte chiuse Valencia-Atalanta, se allo stesso tempo non impedisci a tutti gli italiani, specialmente a quelli del Nord, di raggiungere Valencia o il nostro Paese più in generale?".
Proviamo a parlare anche di calcio giocato. Le porte chiuse complicano ancora di più i piani della squadra di Celades: lei crede nella remontada?
"Considerando la fragilità difensiva mostrata all'andata da entrambe le formazioni, ero sicuro che al ritorno l'Atalanta avrebbe concesso ancora più occasioni rispetto alle già numerose palle gol di cui ha beneficiato il Valencia a San Siro nonostante il risultato finale. La remontada insomma mi sembrava possibile, non facevo drammi dopo quel 4-1 anche perché il Mestalla è uno degli stadi più caldi al mondo. Con uno stadio vuoto però cambia tutto: sarà molto, molto più difficile ribaltare il risultato di Milano senza la spinta dei tifosi di casa. Vada come vada la partita, lasciatemi mandare però un ultimo messaggio a chi ci sta leggendo. Ci tengo davvero".
Giornalista valenciano di Intereconomia Valencia, Las Provincias ed El Chiringuito de Jugones, Kike Mateu ha contratto il COVID-19 in occasione della sua recente trasferta lavorativa a San Siro, a Milano, ed è ricoverato in isolamento presso l'Hospital General Universitario di Valencia da ormai dieci giorni.
Da San Siro all'isolamento per Coronavirus: leggi qui l'intervista integrale di TMW a Kike Mateu!
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