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#iorestoacasa - TMW consiglia: Diego Armando Maradona, il D10s di Napoli e Argentina
Non un solo video, ma ben due. Con lo stesso protagonista: Diego Armando Maradona. Uno dei migliori calciatori al mondo, per molti il migliore in assoluto. Un puro concentrato di classe e fantasia, di qualità balistiche e scaltrezza, di talento e follia che lo hanno reso inimitabile agli occhi di tutti. Due video per un totale di 148 reti come quelle messe a segno con le due maglie che lo hanno reso celebre nel mondo: quella del Napoli e quella dell'Argentina.
Nel primo le prodezze con cui ha fatto innamorare per sempre la città partenopea, che lo ha incoronato re dopo che Maradona ha arricchito la bacheca degli azzurri conquistando due scudetti – gli unici andati a una città meridionale – una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa UEFA: dal primo gol italiano nel 1984 contro l'Arezzo su punizione fino all'ultimo nel 1991 su calcio di rigore contro la Sampdoria. Per un totale di 115 in tutte le competizioni.
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Nel secondo invece le prodezze, 34, con la maglia della sua Nazionale trascinata alla vittoria della Coppa del Mondo nel 1986 quando, conto l'Inghilterra, segnò due reti entrate nella storia per diversi motivi: il primo per l'infinito slalom da metà campo fino in porta con cui eluse gli interventi avversari fino a depositare in rete il pallone, il secondo con quel tocco di mano – la Manos de Dios - che stese gli inglesi è vendicò la sconfitta nella battaglia delle Malvinas/Falkland. Dal primo contro la Scozia nel 1979 in amichevole all'ultimo contro la Grecia nel Mondiale del 1994 con quell'esultanza rabbiosa a fronte telecamera prima di un epilogo triste, la squalifica per doping, e dai contorni poco chiari.
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Nel primo le prodezze con cui ha fatto innamorare per sempre la città partenopea, che lo ha incoronato re dopo che Maradona ha arricchito la bacheca degli azzurri conquistando due scudetti – gli unici andati a una città meridionale – una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa UEFA: dal primo gol italiano nel 1984 contro l'Arezzo su punizione fino all'ultimo nel 1991 su calcio di rigore contro la Sampdoria. Per un totale di 115 in tutte le competizioni.
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Nel secondo invece le prodezze, 34, con la maglia della sua Nazionale trascinata alla vittoria della Coppa del Mondo nel 1986 quando, conto l'Inghilterra, segnò due reti entrate nella storia per diversi motivi: il primo per l'infinito slalom da metà campo fino in porta con cui eluse gli interventi avversari fino a depositare in rete il pallone, il secondo con quel tocco di mano – la Manos de Dios - che stese gli inglesi è vendicò la sconfitta nella battaglia delle Malvinas/Falkland. Dal primo contro la Scozia nel 1979 in amichevole all'ultimo contro la Grecia nel Mondiale del 1994 con quell'esultanza rabbiosa a fronte telecamera prima di un epilogo triste, la squalifica per doping, e dai contorni poco chiari.
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