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Mazzoni (CTS): "Ok alla quarantena soft, ora serve un intervento veloce di Spadafora"
Il CTS ha detto sì, la quarantena soft (qui un resoconto di quanto accaduto ieri) può entrare nel protocollo della FIGC. Ma serve un intervento normativo. La conferma arriva attraverso le dichiarazioni del dott. Gianni Mazzoni, componente del Comitato Tecnico Scientifico, rilasciate a Radio Punto Nuovo: “Ci troviamo di fronte ad una situazione in continua evoluzione. È giusto modificare il protocollo perché ciò che accadeva un mese fa è diverso da ciò che accade oggi. Le società hanno una situazione sanitaria sotto controllo. Parliamo di una questione di norme, non più di sanità. Ci deve essere una modifica del decreto del 16 maggio, ha forza di legge, non possiamo far finta che non esista. È compito dei nostri politici trovare una soluzione velocemente, altrimenti la ripresa diventa un disastro. Il protocollo è molto più stringente rispetto a quello vigente in Spagna, Germania. C'è bisogno di un intervento veloce di Spadafora”.
Sarà possibile vedere tifosi allo stadio?
“Per quanto riguarda le porte aperte, bisogna fare una riflessione. Un conto è parlare di Napoli, Roma, Palermo, un altro è parlare di Parma, Bergamo, Milano o Torino”.
Ci sono le condizioni tali da poter concludere il campionato?
“La Serie A, ad oggi, per come si sta evolvendo la pandemia, si porterà a termine a patto che verrà modificato il decreto. Mettere in quarantena l'intera squadra è un problema. A patto che venga approvata la quarantena soft la stagione andrà a termine. Il discorso cambia per Serie B e Serie C. La Lega Pro è un tasto dolente, 6 società hanno rinunciato ai playoff, una cosa sportivamente drammatica. Società che potrebbero aspirare a categorie superiori, ci dicono che non ce la fanno a queste condizioni. Abbiamo avuto una grande opportunità: la ristrutturazione dei settori sanitari delle società, di attribuire un'importanza più qualificata; ristrutturare i campionati inferiori: B e C. I medici della Lega Pro si sono dimessi in blocco contestando il protocollo. La FIGC deve avere la capacità di ristrutturare i campionati. Il calcio è una grossa macchina che produce tanto fatturato, ma bisogna mettere le società nelle condizioni di poter giocare. Se vogliamo andare tutti avanti, bisogna sedersi e trovare soluzioni. In Germania hanno fatto e vanno bene, in Francia hanno fatto peggio di noi. Noi abbiamo i mezzi per poter dare la possibilità al calcio di svolgere l'attività in sicurezza".
Sarà possibile vedere tifosi allo stadio?
“Per quanto riguarda le porte aperte, bisogna fare una riflessione. Un conto è parlare di Napoli, Roma, Palermo, un altro è parlare di Parma, Bergamo, Milano o Torino”.
Ci sono le condizioni tali da poter concludere il campionato?
“La Serie A, ad oggi, per come si sta evolvendo la pandemia, si porterà a termine a patto che verrà modificato il decreto. Mettere in quarantena l'intera squadra è un problema. A patto che venga approvata la quarantena soft la stagione andrà a termine. Il discorso cambia per Serie B e Serie C. La Lega Pro è un tasto dolente, 6 società hanno rinunciato ai playoff, una cosa sportivamente drammatica. Società che potrebbero aspirare a categorie superiori, ci dicono che non ce la fanno a queste condizioni. Abbiamo avuto una grande opportunità: la ristrutturazione dei settori sanitari delle società, di attribuire un'importanza più qualificata; ristrutturare i campionati inferiori: B e C. I medici della Lega Pro si sono dimessi in blocco contestando il protocollo. La FIGC deve avere la capacità di ristrutturare i campionati. Il calcio è una grossa macchina che produce tanto fatturato, ma bisogna mettere le società nelle condizioni di poter giocare. Se vogliamo andare tutti avanti, bisogna sedersi e trovare soluzioni. In Germania hanno fatto e vanno bene, in Francia hanno fatto peggio di noi. Noi abbiamo i mezzi per poter dare la possibilità al calcio di svolgere l'attività in sicurezza".
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