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TMW RADIO - Atzori: "Bello Gyasi in Serie A, con me era un bambino... Ma lo mettevo sempre"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
venerdì 14 maggio 2021, 19:02Serie A
di Dimitri Conti

TMW RADIO - Atzori: "Bello Gyasi in Serie A, con me era un bambino... Ma lo mettevo sempre"

Gianluca Atzori intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'allenatore Gianluca Atzori ha parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio, iniziando da Federico Proia, centrocampista protagonista del Cittadella nei playoff di B: "Credo che Federico stia facendo bene da tempo, ormai è alla seconda stagione da titolare: fa vedere cose belle. L'ho avuto a Pistoia giovanissimo e lo facevo giocare quasi sempre, è cresciuto molto".

C'era anche Gyasi, oggi in Serie A.
"Per lui un percorso diverso, ma è solo una questione di crescita. Federico a livello mentale era già pronto, aveva bisogno d'esperienza e di capire che aveva le qualità per arrivare. Emmanuel era ancora un bambino, ma anche lui era titolare sempre. Gli dicevo sempre di osservare Corrado Colombo, di rubargli qualcosa nella bravura di muoversi e nell'esperienza".

Si attende qualche sorpresa dai playoff di B?
"Sulla carta è Monza-Lecce, ma ogni anno ci riserva sempre sorprese grossissime. Non mi meraviglierei, non c'è niente di scritto. Mi auguro ci sia un bello spettacolo e che vinca chi se lo merita".

L'Empoli è una sorpresa?
"Grande lavoro della società, sanno come si fa ad andare in Serie A. Quest'anno oltre che la squadra avevano anche in panchina un buon allenatore: per scaramanzia non lo dicevano ma erano destinati a questo. La Salernitana, sì, è stata una sorpresa. Non pensavo, invece hanno tirato fuori tutte le energie di Castori. Quanto hanno ottenuto lo ritrovo nel carattere del loro allenatore".

Si aspettava lo Spezia in Serie A?
"Sì, il presidente Volpi è un ambizioso, dovevano solo incastrarsi delle cose. Ora hanno fatto benissimo e stanno lottando per mantenere la categoria".


Come si spiega il tonfo delle toscane in Serie C?
"Non ritrovarle tra le professioniste suonerà davvero strano. Senza contare che già da tempo mancano dai professionisti pure Prato e Siena... Una bella mazzata per la Toscana".

C'è un campanello d'allarme per l'intera C?
"Purtroppo la pandemia ha riaperto questa problematica degli introiti, che su tantissime realtà ha influito. Non so quale sia la ricetta per venir fuori da questo caos, tantissime società sono in difficoltà. Mi auguro trovino una soluzione perché alcuni club gloriosi, con una storia lunghissima ed importante, non spariscano".

Lei ha allenato un giovanissimo Acerbi...
"Se lo conosceste sareste innamorati della persona che è. Da sempre. Anche a Reggio Calabria aveva una personalità lampante, già allora se mi aveste chiesto su chi puntare vi avrei detto lui, era deciso, assatanato e convinto di andare a giocare in Serie A. Ci è riuscito in un anno solo. Duro e testardo, ha superato tanti problemi con forza. Quest'estate all'Europeo farò il tifo per lui e per l'Italia agli Europei".

Cosa attendersi dai playoff di Serie C?
"Sarà davvero una lotteria. Il Padova si è fatto sfuggire un campionato quasi vinto, anche se purtroppo nel calcio accade. Loro sono la squadra più attrezzata, una delle pretendenti per la Serie B, che meriterebbero anche per i punti fatti in stagione. Poi l'Alessandria è un'ottima squadra, così come il Bari che è ambizioso anche se ha vissuto una stagione travagliata".