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TMW RADIO - Maspero: "Torino, che paura: salvezza tanta roba. Se serve ora addio a Belotti"TUTTO mercato WEB
© foto di Marcello Casarotti/TuttoLegaPro.com
mercoledì 19 maggio 2021, 19:29Serie A
di Dimitri Conti

TMW RADIO - Maspero: "Torino, che paura: salvezza tanta roba. Se serve ora addio a Belotti"

Riccardo Maspero ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'allenatore Riccardo Maspero ha parlato in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto. L'intervista comincia dalla salvezza del Torino: "La buona notizia è la salvezza, ma come è arrivata... Non pensavo di fare risultato, la situazione era preoccupante viste le ultime partite. Ieri è girata un po' la fortuna e il Toro ha portato a casa un risultato che per come si erano messe le cose è tanta roba".

Esiste il tunnel delle difficoltà quando hai altre ambizioni in partenza?
"Sì, è così. Magari parti in un modo, cerchi di dare un'identità e un'idea e non riesci. Poi ti ritrovi a lottare per salvarti e lì diventa difficile. Non parlo di umiltà, ma se non si capisce quale sia il vero problema del momento diventa tutto più difficile. L'obiettivo non diventa neanche importante, ma vitale: per vincere giocano tutte, ma alla fine lo fa una sola. Retrocedere invece è un fallimento incredibile, che fa paura".

Belotti lascerà il Torino?
"Io sono legato e credo ancora al calcio con certi valori come l'attaccamento alla maglia. Mi spiace che oggi non ci sia, poi c'è bisogno di realismo: io ho fatto gran parte della mia storia alla Cremonese, ma c'è stato un momento in cui il club ha voluto guadagnare. Giusto che, se vuole, Belotti faccia un'altra esperienza e i soldi della sua vendita vengano reinvestiti".

Juric può essere l'allenatore giusto?
"Bisogna vedere quanta fiducia pone la società in lui. Il calcio di Juric, così come quello di Gasperini, è diverso: certe partite puoi prendere 4 gol, ma va messo in preventivo perché allo stesso tempo è divertente. Io credo in questo, è un po' la mia filosofia da allenatore... Sulla mia pelle però ho pagato certi direttori che ti chiedono di prendere meno gol e va a cadere il progetto che portavi avanti. Devi dargli tanta fiducia e dargli giocatori congeniali. Se serve, poi, scelte dolorose. Anche perché con Juric devi correre, eh...".

Bisogna assecondarli in toto.
Non so se ricordate, ma a un certo punto, prima del Napoli, Gasperini era praticamente esonerato. Poi l'hanno tenuto, lui ha fatto giocare chi aveva nella sua testa e da lì ecco che parte la storia dell'Atalanta".


Come l'ha vista la Fiorentina?
"Apatica, non avevano un senso e un'identità. Magari composta anche da giocatori importanti e di spessore, ragazzi che fin lì hanno fatto bene e poi non riescono a esprimere il valore. Manca forse l'idea di dimostrare qualcosa, forse perché a Firenze si sta bene, è tutto bello e la proprietà non è più di tanto presente. Così non ci si accorge come le cose non vadano bene".

Gattuso è o sarebbe l'ideale?
"Lui ha valorizzato tutti al massimo per far sì che quando toccava a loro, riuscissero a dare il meglio. Questo ha fatto la differenza a Napoli e potrebbe essere una cosa bella anche per la Fiorentina".

Che Serie C si aspetta di ritrovare a settembre?
"Eh... Spero che si metta a posto a livello economico, che ci si diano delle regole e si rispettino, lavorando con serenità per allenatori e giocatori. Poter andare in una società e sapere che fino alla fine dell'anno puoi portare avanti il tuo progetto. Assurdo vedere la Samb che è arrivata ai playoff e poi ha questa situazione. Ci sono magari altre retrocesse perché hanno speso meno, evitando di andare fuori budget. Brutto da dire, ma piuttosto tagliamo e si lavora poi come si deve. Teniamo le società solide, che diano la possibilità di praticare il calcio".

Che ne pensa del Lecce e del playoff col Venezia?
"Ho visto la partita e il Lecce forse ha pensato di giocare più sui 180', provando a giocarsela in casa nella partita di ritorno. Forse memori del periodo che stavano passando: sembrava pronto a staccarsi con l'Empoli e invece si è fatto risucchiare. Devono smaltire paura e insicurezza".

Lei giocò nella Sampdoria subito successiva al trionfo del '91.
"Avevano lasciato il segno... Quell'anno puntavamo a vincere lo Scudetto anche noi, ma non facemmo un grandissimo campionato. Poi purtroppo perdemmo in Europa con i rigori che ci furono sfavorevoli, ma è la Sampdoria la squadra in cui ho avuto l'occasione di allenarmi coi campioni, il mio punto più alto in carriera".