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esclusiva

Feola: "Contrario ad abbassare la soglia over in Lega Pro"

ESCLUSIVA TMW - Feola: "Contrario ad abbassare la soglia over in Lega Pro"TUTTO mercato WEB
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com
domenica 25 giugno 2017, 14:452017
di Stefano Sica

Ha vissuto un anno sabbatico nonostante un curriculum di tutto rispetto con recenti campionati vinti in D (Savoia ed Akragas) ed uno in Eccellenza (Casertana) nel 2009 sbaragliando le pretese delle dirette concorrenti, oltre ad una serie di tornei da protagonista (indimenticabile lo spareggio play-off perso col Foggia nel 2013 quando era alla guida del Gladiator). Mesi che comunque gli sono serviti per aggiornarsi e durante i quali non sono mancate chiacchierate con alcuni club. Fatto sta che Vincenzo Feola, napoletano, ex difensore di Sorrento, Juve Stabia e Casertana, è pronto per cimentarsi di nuovo nell'arena. Magari per riprendersi i trionfi di un tempo.

Come ha vissuto quest'anno di "inattività"?
"Non è stato facile rimanere fuori ma qualche opportunità non è comunque mancata. Ho avuto contatti con Catanzaro, Viterbese, Forlì o L'Aquila. Anche con la Frattese, prima che chiamassero Di Costanzo, o il Campobasso, che poi scelse Silva: non trovammo un accordo in quanto il progetto non mi convinceva. Anche in queste settimane qualche approccio c'è stato, ma nulla di concreto".

Dicevamo del suo percorso professionale, che ha fatto felici piazze come Torre Annunziata o Agrigento...
"Appena ho smesso di giocare, ho iniziato ad allenare dalla Promozione. Penso di aver fatto una certa gavetta e nessuno mi ha regalato nulla. Sono partito praticamente da zero e, laddove ho potuto lavorare, ho vinto. In Promozione, Eccellenza e D. Si può vincere una volta per fortuna, ma non sempre. Ogni volta che mi è stato chiesto un obiettivo, l'ho raggiunto. A Caserta, Torre Annunziata e Agrigento dovevo solo vincere, e l'ho fatto. Ma mi piace ricordare anche i sei mesi con la Capriatese in D nel 2011, quando presi una squadra che era ultima in classifica e la portai a ridosso dei play-off. O altri campionati positivi al Gladiator tra Promozione e D. L'anno scorso sono andato a Pomigliano mantenendo una parola data dopo che mi era stata offerta la panchina del Siracusa. Lì ho fatto 14 punti in 7 partite. Il Francavilla è andato in Lega Pro proprio con una media di due punti a gara. Il campionato avremmo pututo vincerlo, fossi rimasto. Ecco, penso che un minimo di meritocrazia non dovrebbe mai mancare. A me piacerebbe discutere con una dirigenza di un progetto, qualsiasi esso sia. Mi piace confrontare le idee con una proprietà. Io poi sono uno che crede molto in uno staff che lavori con una certa comunità di intenti. A mio avviso sono figure importantissime per il raggiungimento di un obiettivo".

Risultati che lei ha raggiunto puntando sempre sul 4-2-3-1 come modulo base.
"Se un organico si può costruire partendo da questo concetto di gioco, meglio. Altrimenti è giusto adattarsi alle caratteristiche dei calciatori e sperimentare altro. Ma l'idea di giocare con quattro attaccanti mi è sempre piaciuta. E in D mi ha premiato con la vittoria dei campionati".

Casertana ed Akragas: da ex, come giudica il loro campionato?
"L'Akragas ha fatto un grande lavoro anche per merito dell'allenatore. Di Napoli, con una squadra di giovani, ha fatto qualcosa di importante. E' stato positivo anche il cammino della Casertana in relazione agli obiettivi di partenza. Tuttavia va detto che il livello del campionato non è stato eccelso. Tolte le quattro che sono state sempre sopra come Foggia, Lecce, Matera e Juve Stabia, la qualità generale si è abbassata".

Si parla di un abbassamento del tetto da 16 a 14 riguardo gli over inserire in rosa nella prossima Lega Pro: è d'accordo con questa ipotesi?
"Sono stato sempre contrario a queste riforme. Si finisce per illudere tanti ragazzi che, fin quando sono under, giocano e hanno più spazio. Si ritagliano una vetrina temporanea perché, quando superano la soglia di età, magari finiscono in molti casi per non trovare squadra e ripartono dall'Eccellenza. E poi il giovane bravo emerge da solo. Tuttavia è giusto premiare chi li utilizza con frequenza, ma non si possono imporre vincoli di obbligatorietà".

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