Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
esclusiva

Lega Pro, Gravina: "Bilancio positivo. E lavoriamo per il futuro"

ESCLUSIVA TMW - Lega Pro, Gravina: "Bilancio positivo. E lavoriamo per il futuro"TUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
martedì 6 giugno 2017, 09:152017
di Ivan Cardia

"Il bilancio è positivo: è un bilancio importante, io lo considero di spessore". Tre partite alla conclusione della stagione 2016/2017 di Lega Pro, il presidente Gabriele Gravina non ha dubbi: "Penso anzitutto al profilo della competizione sportiva. All'ultima giornata di campionato solo una gara non aveva alcun interesse di classifica. Ben 29 gare invece dovevano emettere dei verdetti: oserei dire che la competizione sportiva è stata interessante sino agli ultimi due minuti della regular season".

L'impressione è che la Lega Pro sia cresciuta sotto il profilo dell'immagine.
"Credo che sia sotto gli occhi di tutti quanto sia cresciuto l'interesse e quanto sia cresciuto l'appeal della competizione, fatemela chiamare Serie C. È un trend in continua crescita: mi sembra che sia stato abbandonato, passatemi il termine, quel pelo di grigiore visto negli ultimi anni".

Semifinali e finali in arrivo, è convinto della formula dei playoff?
"Io sono molto soddisfatto, anche se so essere critico e faccio sempre autocritica. C'è qualcosa da rivedere: nel tabellone finale non dobbiamo sottovalutare la rilevanza della posizione di classifica e quindi si può pensare anche a qualche testa di serie. Però siamo persone di buon senso, che amano osservare e fare tesoro delle esperienze".

Qualcuno dice che 28 squadre per un posto siano un po' troppe.
"Chi dice che sono troppe partite penso debba fare un raffronto con la Serie B. Le nostre finaliste giocheranno sei gare in più rispetto alle altre, quelle dei playoff di B ne giocano 5. Considerato che nella stagione regolare le squadre di C giocano 38 gare e quelle di B 42, mi sembra che in cadetteria si giochi qualche partita in più".

Tornando all'ipotesi teste di serie, il confronto ai quarti fra Alessandria e Lecce sembra arrivato in anticipo sui tempi.
"Diciamo che stiamo parlando di due squadre importantissime, però purtroppo nella competizione sportiva si vince o si perde. Sono in tanti a meritare: penso anche al Livorno, una grande squadra che in campo ha dimostrato tutto il suo valore, ma poi la competizione sportiva ha portato un'altra società a passare il turno. È il bello e il brutto del calcio".

Playoff a Firenze: come è nata la scelta?
"È la sede della Lega Pro. E poi giocheremo nello stadio che porta il nome del nostro fondatore, Artemio Franchi: il primo presidente federale, io lo considero il più grande dirigente del calcio italiano. Ma abbiamo scelto Firenze anche per un'altra ragione: è la culla dell'umanesimo e noi stiamo portando avanti una rivoluzione culturale, spero che Firenze diventi la culla di una rivoluzione che possa cambiare il calcio italiano".

A tal proposito, come procede il progetto rating?
"Io credo bene: dal 1° luglio inizieremo ad adottare quei criteri come linee guida di accompagnamento nella gestione delle società. Dall'anno prossimo saremo in grado di capire, con indicatori nuovi, le condizioni di solvibilità delle società di calcio e valutarne la gestione, come succede in qualsiasi altro ambito imprenditoriale".

Rating che quindi non sarà ancora "cogente".
"No, perché non può sostituire le licenze nazionali. Però nel codice di autoregolamentazione faremo in modo che siano forniti alle società degli indicatori per valutare il proprio andamento".

C'è una Serie C da costruire. Il Latina è venuto meno, a Vicenza sta cambiando la proprietà. Sta seguendo le vicende dei biancorossi?
"Sì, anche se ci sono degli organismi federali preposti a questo. Io vivo situazioni di questo tipo con preoccupazione, ma anche un pizzico di speranza. Preoccupazione perché aspetto conferme all'atto dell'iscrizione: si leggono tante voci e noi non dobbiamo rincorrere voci, ma aspettare elementi concreti. I dati li fornisce la CoViSoC, i comportamenti sono legati agli atti che porranno in essere le società".

Il Como, al momento, non è ancora affiliato.
"Mi sembra più un fatto formale: è chiaro che ci sono dei problemi. Però, come già ho sottolineato in altre situazioni, sono problemi che noi ereditiamo: è già successo l'anno scorso con due società fallite. Il Lanciano, che poi non si è iscritto, e lo stesso Como, che poi devo dire ha risolto le problematiche e si è iscritto".

Dalla Serie D, la Triestina fa sapere di voler cercare una soluzione per l'iscrizione al prossimo campionato.
"Lo so, purtroppo le norme sono fatte per essere rispettate".

Non ci sono spiragli?
"No, le norme sono uguali per tutti e vanno rispettate".

Il nodo, per il futuro, resta quello dei contributi ex Legge Melandri.
"Ci stiamo lavorando".

Pericolo dimissioni rientrato?
"Non è rientrato, perché rimango fedele alle mie idee e sarò fedele a quello che ho detto: resto a disposizione della Lega fino all'autunno, poi si vedrà il da farsi".

© Riproduzione riservata