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Agnelli, Zhang ed Elliott hanno capito la direzione giusta per il futuro. Ma le posizioni da Re Sole e i casi recenti di Napoli e Lazio, infastidiscono le grandi e mettono a rischio tutto il calcio italianoTUTTO mercato WEB
domenica 8 novembre 2020, 11:47Editoriale
di Marco Conterio

Agnelli, Zhang ed Elliott hanno capito la direzione giusta per il futuro. Ma le posizioni da Re Sole e i casi recenti di Napoli e Lazio, infastidiscono le grandi e mettono a rischio tutto il calcio italiano

Nato a Firenze il 5 maggio del 1985, è caporedattore e inviato di Tuttomercatoweb.com. In passato è stato firma de Il Messaggero e La Nazione oltre che speaker di RMC Sport e Radio Sportiva.
Dal sublime al ridicolo non c'è che un passo e quella del calcio e del Coronavirus è piuttosto una Maratona. Covid è, se vi pare. Oggi ci sarà l'appello del Napoli dove Aurelio De Laurentiis vorrà dir la sua. Il Presidente della Corte d'Appello, Piero Sandulli esaminerà le carte sul 3-0 inflitto a tavolino agli azzurri, e darà il suo verdetto. Il Napoli non si presentò a Torino, con la Juventus, con Piotr Zielinski ed Eljif Elmas positivi. Un'inchiesta de L'Espresso datata 5 ottobre racconta le tempistiche e i carteggi tra il gabinetto del governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il Napoli e successivamente, la domenica alle 14.03, arriva la precisazione da parte delle Asl. Il tutto mentre la Juventus, che sabato aveva scoperto altresì due positivi tra lo staff, attendeva il Napoli a Torino dopo aver informato l'Asl territoriale e rispettato tutto il protocollo previsto. Un teatro dell'assurdo che ha portato alla sconfitta del Napoli per 3-0, al punto di penalizzazione e all'appello che ci sarà oggi. La Juventus non s'è costituita, in casa azzurra c'è fiducia ma in caso di sentenza avversa il ricorso al CONI è scontato.

Il caso Lazio Dall'altra parte c'è l'assurda vicenda dei tamponi della Lazio. Negativi, positivi, laboratori, contagiati. Dulcis in fundo i biancocelesti hanno seguito i protocolli Asl e non hanno fatto allenare Ciro Immobile, Thomas Strakosha e Lucas Leiva. Non giocheranno con la Juventus, all'interno di una vicenda con risvolti ancora tutti da chiarire. I fatti raccontano che la Procura Federale ha aperto un'inchiesta convocando il dottor Ivo Pulcini, responsabile sanitario della Lazio. Il Procuratore Chiné ha chiesto pareri sui tamponi di lunedì che hanno segnato carica virale nei giocatori, impedendo loro di prender parte all'impegno Champions. Tutti concordi sulla posititivà, il Torino ha presentato un esposto in Procura coi fatti degli ultimi giorni. Ieri altri due tamponi fatti: il biomolecolare dell'istituto di Avellino scelto dalla Lazio ha dato esito negativo, quelli al Campus Biomedico di Roma invece positivo. Da qui la scelta inevitabile della mancata convocazione e della quarantena. La Procura Federale però non si ferma e l'attenzione degli ispettori è sulla presunta mancata comunicazione alla Asl dei casi positivi. Il protocollo Federale esprime chiaramente la necessità del coinvolgimento delle aziende sanitarie locali.


I Re Sole Comunque si concluderanno entrambe le vicende, perché le Procure indagano e poi s'arriva a verdetti che dovranno essere accettati, è l'immagine del calcio a uscirne stravolta in negativo. Ancora. Il mondo del pallone è fallace, dove le interpretazioni ai protocolli, la mancanza di strutture univoche, consentono poi l'apertura di casi e di rotture. Di storture. Il pallone vive un momento di crisi e difficoltà, azienda che traballa all'interno di un mondo che sprofonda, che non può e non deve permettersi di rischiare ulteriori scosse verso il basso. Lascino da parte i presidenti atteggiamenti e comportamenti napoleonici. Aurelio De Laurentiis e la sua eterna sfida al "potere del nord", tema vecchio come il calcio e che pure risuona nei suoi discorsi, ciclicamente. Su Twitter ha pure scritto, dopo la bellissima vittoria con l'Atalanta, "che peccato non aver potuto giocare con la Juventus" e la riflessione vien di conseguenza. Claudio Lotito, ieri anche virologo, ha spiegato a Repubblica che "anche nella vagina di tutte le donne del mondo ci sono i batteri ma mica tutti sono patogeni", e pure qui il commento arriva a ruota.

Juventus, Inter e Milan unite per il calcio del futuro La posizione della Juventus, che pare collimare con l'idea di Inter e Milan, e non è certo un caso se Andrea Agnelli, Steven Zhang e la dirigenza del Milan si sono di recente incontrate per parlare del calcio che verrà, è chiara. Nessun comunicato e il protocollo della Federcalcio come unico documento a cui attenersi. I sospiri del Ministro Spadafora nei confronti del carrozzone del pallone arrivati nei mesi scorsi suonano però come un monito e i recenti casi indispettiscono la Juventus ma pure le due grandi milanesi. Che sono ben consapevoli che in questo momento difficile, il pallone contribuisce solo a macchiare la sua immagine con casi eclatanti come quelli sopra citati. In più occasioni ci sono stati, purtroppo, dei calciatori positivi ma per adesso solo in una c'è stato un caso come quello di Juventus-Napoli. Solo con la Lazio si è verificato il caos relativo ai tamponi. E al netto di ogni innocenza o colpevolezza che verranno poi stabilite da un tribunale e non certo da quello mediatico o popolare, vien da pensare che al calcio d'oggi non servano dei Re Sole ma un'unità d'intenti per ripartire. Juventus, Inter e Milan l'hanno capito. Anche perché dal sublime al ridicolo non c'è che un passo. Lo diceva Napoleone.