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Imolese, il neo-allenatore Fontana: "Contento della chiamata, soffro se sto a casa e non lavoro"
Si presenta così Gaetano Fontana, nuovo allenatore dell'Imolese: "Sono molto contento di questa chiamata: soffro quando sono a casa e non lavoro. Ad oggi siamo veramente pochi ma questo non mi spaventa. Conoscendo Martone so cosa può fare e portare in dote, abbiamo già lavorato insieme ma purtroppo ci è stata troncata un’esperienza a Caserta nonostante i risultati fossero dalla nostra parte. Sappiamo che sono dinamiche presenti nel mondo del calcio ma fortunatamente ci sono realtà dove si può fare solamente calcio e qui è così. A livello di organizzazione siamo attivi già da molto tempo con un percorso tracciato di cose che dovremo fare insieme".
Spaventato dal ritardo?
"È un passaggio fisiologico perché, con un cambio di proprietà, ci sono aspetti burocratici da rispettare. Nei miei ultimi anni di lavoro sono sempre stato abituato a lavorare con estremo ritardo, ad esempio a Fano. L’importante è avere un’idea ed è ciò che stiamo cercando di portare avanti qui. So che alla fine il Direttore mi metterà in mano una squadra presentabile. Noi non abbiamo tempo ma non dobbiamo avere fretta, serve gestire questa situazione di ritardo senza patemi. Quello che chiedo a tutti è pazienza e fiducia anche se so che quando si giocherà per i tre punti verrà dimenticato ciò che è stato. Dobbiamo lavorare in tutta serietà sperando che il risultato sia dalla nostra parte anche nei momenti iniziale di lavoro e costruzione. In carriera ho seminato tanto e raccolto meno di poco. Ho vissuto qualche esperienza negativa anche con i risultati a mio favore. Io sono il primo a pretendere il risultato, ho coraggio e spero che i miei ragazzi possano avere lo stesso atteggiamento. Ho la fiducia della società e del Direttore Martone. Ho il contratto di un anno, una scelta dovuta anche al rapporto che ho con la proprietà, ma c’è un progetto di tre o quattro anni, c’è bisogno di tempo. So che è difficile presentare un allenatore col mio curriculum in un paese dove esiste la cultura del sospetto. Io ho voglia di rimettermi in discussione e riprendermi ciò che ho seminato nel tempo.
Quale l'idea di calcio?
"È fondamentale per me cercare il risultato, devo fare qualsiasi cosa per ottenerlo. Desidero coraggio e voglia, non fortuna. L’idea è di poter creare un gruppo di lavoro che gestisca la gara, un progetto a lungo termine. Lo staff è già scelto e sarà fatto di elementi giovani, brillanti, veloci e ambiziosi. Ho conosciuto questi ragazzi negli ultimi anni anche se con alcuni non ho ancora lavorato. Li ho frequentati e credo siano pronti per un’esperienza di questo tipo. Adesso dobbiamo portare tutti in campo ma ci saranno tutti gli elementi necessari in una squadra”.
Spaventato dal ritardo?
"È un passaggio fisiologico perché, con un cambio di proprietà, ci sono aspetti burocratici da rispettare. Nei miei ultimi anni di lavoro sono sempre stato abituato a lavorare con estremo ritardo, ad esempio a Fano. L’importante è avere un’idea ed è ciò che stiamo cercando di portare avanti qui. So che alla fine il Direttore mi metterà in mano una squadra presentabile. Noi non abbiamo tempo ma non dobbiamo avere fretta, serve gestire questa situazione di ritardo senza patemi. Quello che chiedo a tutti è pazienza e fiducia anche se so che quando si giocherà per i tre punti verrà dimenticato ciò che è stato. Dobbiamo lavorare in tutta serietà sperando che il risultato sia dalla nostra parte anche nei momenti iniziale di lavoro e costruzione. In carriera ho seminato tanto e raccolto meno di poco. Ho vissuto qualche esperienza negativa anche con i risultati a mio favore. Io sono il primo a pretendere il risultato, ho coraggio e spero che i miei ragazzi possano avere lo stesso atteggiamento. Ho la fiducia della società e del Direttore Martone. Ho il contratto di un anno, una scelta dovuta anche al rapporto che ho con la proprietà, ma c’è un progetto di tre o quattro anni, c’è bisogno di tempo. So che è difficile presentare un allenatore col mio curriculum in un paese dove esiste la cultura del sospetto. Io ho voglia di rimettermi in discussione e riprendermi ciò che ho seminato nel tempo.
Quale l'idea di calcio?
"È fondamentale per me cercare il risultato, devo fare qualsiasi cosa per ottenerlo. Desidero coraggio e voglia, non fortuna. L’idea è di poter creare un gruppo di lavoro che gestisca la gara, un progetto a lungo termine. Lo staff è già scelto e sarà fatto di elementi giovani, brillanti, veloci e ambiziosi. Ho conosciuto questi ragazzi negli ultimi anni anche se con alcuni non ho ancora lavorato. Li ho frequentati e credo siano pronti per un’esperienza di questo tipo. Adesso dobbiamo portare tutti in campo ma ci saranno tutti gli elementi necessari in una squadra”.
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