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Il talento che viene dal freddo. Chi è Hauge, il norvegese che ha colpito il Milan
Due vittorie nelle prime due giornate di Serie A e il Milan sembra aver già trovato la strada giusta per continuare il percorso di risalita verso le posizioni più alte della graduatoria. Per il nuovo Diavolo affidato ancora alle cure di Stefano Pioli non sono arrivati campioni di assoluto valore, bensì elementi funzionali alle idee di calcio del tecnico ex Fiorentina, con Sandro Tonali quale punta di diamante di questa sessione di mercato. Jens Petter Hauge del Bodo/Glimt potrebbe rivestire il ruolo della scommessa. Il procuratore è arrivato in Italia per definire l'operazione e il Milan potrebbe presto abbracciare questo talento che viene dal freddo sconosciuto al grande pubblico. Ma chi è il norvegese classe 1999 che ha ammaliato il Milan e che è protagonista nel campionato di casa da quando ancora non aveva 17 anni?
Destro di piede, gioca prevalentemente sulla fascia sinistra. Oscurato fino a un anno fa da Amor Layouni, svedese poi ceduto agli egiziani del Pyramids, ha trovato sempre più spazio nella stagione 2019 della Eliteserien, il massimo campionato norvegese, chiusa con 7 gol in 28 presenze. Nella stagione iniziata a giugno, sembra essere definitivamente esploso: 14 gol in 17 presenze finora, con 9 assist. Numeri da fuoriclasse, in un panorama nazionale che effettivamente inizia a stargli stretto.
I punti di forza: la familiarità col gol, e visti questi numeri è anche abbastanza banale dirlo. In questo momento, forse per la superiorità rispetto al contesto, sta decisamente overperformando, se si considera che gli xG sono 10,14. Quattro in meno delle reti effettivamente segnate. Forte anche fisicamente (sfiora i 185 centimetri), ha nelle qualità in fase di non possesso un altro pregio: in questa stagione ha infatti vinto il 60% dei duelli difensivi, una percentuale decisamente alta per un giocatore nel suo ruolo. Sta inoltre decisamente migliorando nella capacità di assistere i compagni con i traversoni: se fino all'anno scorso si assestava su un 20% di cross andati a buon fine, quest'anno ha alzato decisamente i giri, arrivando a una percentuale di riuscita del 40%. Pronto per il grande salto.
Destro di piede, gioca prevalentemente sulla fascia sinistra. Oscurato fino a un anno fa da Amor Layouni, svedese poi ceduto agli egiziani del Pyramids, ha trovato sempre più spazio nella stagione 2019 della Eliteserien, il massimo campionato norvegese, chiusa con 7 gol in 28 presenze. Nella stagione iniziata a giugno, sembra essere definitivamente esploso: 14 gol in 17 presenze finora, con 9 assist. Numeri da fuoriclasse, in un panorama nazionale che effettivamente inizia a stargli stretto.
I punti di forza: la familiarità col gol, e visti questi numeri è anche abbastanza banale dirlo. In questo momento, forse per la superiorità rispetto al contesto, sta decisamente overperformando, se si considera che gli xG sono 10,14. Quattro in meno delle reti effettivamente segnate. Forte anche fisicamente (sfiora i 185 centimetri), ha nelle qualità in fase di non possesso un altro pregio: in questa stagione ha infatti vinto il 60% dei duelli difensivi, una percentuale decisamente alta per un giocatore nel suo ruolo. Sta inoltre decisamente migliorando nella capacità di assistere i compagni con i traversoni: se fino all'anno scorso si assestava su un 20% di cross andati a buon fine, quest'anno ha alzato decisamente i giri, arrivando a una percentuale di riuscita del 40%. Pronto per il grande salto.
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