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Juve: la tattica di Pirlo, la scelta a centrocampo e... Chiesa. Inter: una novità per la difesa. Milan: l’attaccante c’è, ma non è finita. Napoli: attenti a quel che si dice… Genoa: Il virus “spaventa” il campionatoTUTTO mercato WEB
© foto di Alessio Alaimo
martedì 29 settembre 2020, 12:34Editoriale
di Fabrizio Biasin

Juve: la tattica di Pirlo, la scelta a centrocampo e... Chiesa. Inter: una novità per la difesa. Milan: l’attaccante c’è, ma non è finita. Napoli: attenti a quel che si dice… Genoa: Il virus “spaventa” il campionato

Ciao, partiamo belli sereni con l’angolo della marketta. Ho pubblicato una specie di libro. Si chiama “La storia dell’Inter in 50 ritratti” ed è pieno di figure così da venire incontro anche alle esigenze dei più pigri. L’ho scritto insieme a Paolo Condò che ha una capoccia gigante e a differenza mia sa anche scrivere in italiano. Dentro c’è un po’ di tutto ma non voglio spoilerare. Se non avete intenzione di spendere soldi, vi capisco, vi chiedo solo di entrare in libreria e metterlo al primo posto tra i più venduti, così magari qualcuno ci casca. Se lo fate, taggatemi nello straordinario universo social, sarà mia premura rendere merito a vossignoria.

(Fine dell’angolo della vergognosa marketta).

Bene, tra una settimana sarà finito il mercato estivo. Evviva. Ma inizierà quello invernale. Il mercato non finisce mai, perché a molti piace vivere nelle favole e, quindi, c’è sempre trippa (avariata) per gatti. Noi però ci siamo abbastanza rotti le balle e, quindi, oggi facciamo in fretta.

Partiamo dalla questione 5 cambi. La questione 5 cambi è diventata “problema comune” dopo Inter-Fiorentina 4-3: i nerazzurri battono la viola nel finale grazie alla cavalleria pesante - ovvero agli ingressi dei vari Hakimi, Nainggolan, Vidal, Sensi, Sanchez - e tutti a dire “così non vale!”. Come non vale, lo consente il regolamento…

Per intenderci, non esistono colpe specifiche di Inter e Juve (hanno la panchina lunga, buon per loro) semmai è giusto interrogarsi sul senso di proseguire su questa strada. Gli inglesi, per dire, hanno fatto un passo indietro, la Serie A e molti altri (Spagna, Germania, Francia...), invece, no.

Ecco, forse era il caso di tornare all’antico. Cioè, capiamo l’esigenza di spettacolarizzare il calcio, meno quella di forzare la mano al punto da creare disparità tra squadre “ricche” e “povere”.  Avanti di questo passo arriveremo ai cambi-volanti e questo sport, più che al calcio, finirà per assomigliare a una qualche disciplina americana di quelle dove “la competizione” viene dopo “lo show”. Oh, per carità, son gusti.

(Tanti saluti alla questione 5 cambi che ha già rotto le balle, passiamo alla questione Pirlo).

La Juve di Pirlo non ha giocato una gran partita a Roma o, meglio, lo ha fatto solo dopo essere rimasta in 10. La sensazione è che il calcio di Pirlo sia davvero molto ambizioso, pure troppo al momento, soprattutto in assenza di “certezze” a centrocampo. Arthur e Bentancur sono parsi più “solidi” di Rabiot e McKennie, ma solo perché i primi due hanno dovuto gestire una Juve più logica. Quella del primo tempo ha rischiato molto, troppo, e questo perché sembrava non contemplare una fase difensiva che non fosse “recuperate palla nell’area avversaria e se non ci riuscite... incrociamo le dita”.

Ok, è vero, stiamo “sentenziando” e dopo solo due partite ha davvero poco senso, ma siamo convinti che 1) Pirlo non cambierà il suo “credo tattico”, ma 2) almeno momentaneamente rivedrà alcune scelte così "estreme".

Ah, su Chiesa i bianconeri fanno sul serio.

(Siamo veramente dei saccentelli arroganti. Dall’alto delle nostre "zero panchine in serie A" passiamo a fare le pulci persino a Conte).


Conte contro la Fiorentina ha schierato la solita difesa a tre. Ci sta, “la” e “lo” conosciamo. La scelta degli interpreti non è parsa azzeccata: Kolarov è sembrato in difficoltà, Bastoni poco a suo agio in mezzo e, va detto, la squadra ha iniziato a girare come si deve solo dopo i famosi “5 cambi” e con la difesa a 4. L’allenatore ha già chiarito di non essere un amante della stessa difesa a 4, ma chissà che non possa diventare un’opzione meno sporadica nel prossimo futuro…

Per il resto abbiamo avuto l’assaggio di una squadra che è tutto tranne che perfetta, ma per come è costruita promette veramente bene.

Skriniar? La possibilità che vada via esiste, quella che accada senza che l'Inter incassi la cifra che ha in mente (attorno ai 50 milioni), decisamente no.

(E ora diciamo cose anche di Milan per non farci mancare niente).

Jens Petter Hauge è il nuovo rinforzo dei rossoneri. Lo hanno scritto quelli bravi, noi copiamo. È un bell’attaccante, è giovane, serve come il pane dopo l’infortunio di Rebic, ma sarebbe arrivato a prescindere. Al Diavolo serve anche un difensore, è evidente. Arriverà.

Ah, Ibanez è forte. Ve lo diciamo dopo averlo visto contro la Juve. Prima non ve l’avremmo detto perché mica lo sapevamo che era così forte.

Ah, il Napoli del “catenacciaro” Gattuso ha vinto 6-0 contro il Genoa. Gattuso è molto meglio di come lo si dipinge. Piano piano se ne accorgeranno tutti quanti.

Fine. Anzi no. Mentre scriviamo arriva la notizia dei 14 positivi al Genoa tra tesserati e giocatori. Bel problema per i rossoblu, ma anche per il Napoli che ci ha giocato contro domenica e, giocoforza, per tutta la serie A. Questo è il primo vero grande ostacolo da superare in una stagione che – mettiamoci l’animo in pace – non sarà mai “normale”.

E con quest’ennesima ovvietà, ringraziamo sentitamente.