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Prima sconfitta, tutti giù dal carro Sassuolo. De Zerbi, no al nascondino delle ambizioni
...casca la terra, tutti giù per terra (dal carro, poi pronti a risalire all'occorrenza)! E' già finito il miracolo Sassuolo? La grande sorpresa del calcio italiano si è già miseramente sgonfiata? A star sentire una buona parte dell'opinione pubblica sì. Il primo ko stagionale del Sassuolo, arrivato in casa contro l'Inter, sembra aver svegliato i detrattori della squadra neroverde e anche di mister Roberto De Zerbi. E' arrivata una brutta sconfitta ma bisogna anche analizzare la gara e il contesto. Troppe bollicine dopo i titoloni delle ultime settimane, dopo il primo posto per 4-5 ore, dopo la musichetta della Champions in diretta tv, dopo le tante chiacchiere su un Sassuolo 'addirittura' da Scudetto? Forse è vero ma la gara con l'Inter è nata storta ed è finita storta.
La gara si è incanalata sin da subito nella giusta direzione per l'Inter, in direzione opposta per il Sassuolo. Conte ha preparato la gara molto bene, il primo gol nasce da un buon lavoro di pressing dei due attaccanti ma anche da tanta fortuna (o sfortuna, a seconda dei punti di vista) con il rimpallo Chiriches-Lautaro e con Sanchez che arpiona un pallone complicato, poi la scivolata che impedisce a Consigli di arrivare in anticipo su El Toro. Poi lo 0-2 su autogol di Chiriches. Il Sassuolo ha fatto di tutto per complicarsi la vita. Lo 0-2 iniziale è stato quasi uno shock per i neroverdi, che non sono riusciti a reagire. Solo il palo di Djuricic e nulla più. L'assenza di Caputo (con lui il campo il Sassuolo viaggiava a 2,6 gol segnati a partita, 5 gol e 3 assist per l'ex Empoli, senza Caputo i gol sono 1,3 a gara, ovvero 4 in 3), la sfortuna, l'aria rarefatta, una serata storta. Ma nonostante tutto i neroverdi sono ancora al secondo posto della classifica (e nessuno se ne è accorto).
La sconfitta con l'Inter può essere archiviata come un incidente di percorso? Domenica la verità nella sfida contro la Roma. Un piccolo appunto stavolta anche a mister De Zerbi, abile pompiere: "Se fissiamo un obiettivo, sbagliamo" ha detto l'allenatore neroverde dopo la gara. E se fosse sbagliato non fissare un obiettivo? Ormai tutti hanno capito che questo Sassuolo vuole l'Europa. Giusto, giustissimo non firmare per il quarto posto, ma ormai giocare a nascondino con le ambizioni ha poco senso. Il grande salto passa anche attraverso questi step mentali. La caduta in caso di fallimento sarebbe più fragorosa? Probabilmente no. L'eco della caduta sarebbe più fragorosa se questo Sassuolo non stesse puntando davvero al ritorno in Europa.
La gara si è incanalata sin da subito nella giusta direzione per l'Inter, in direzione opposta per il Sassuolo. Conte ha preparato la gara molto bene, il primo gol nasce da un buon lavoro di pressing dei due attaccanti ma anche da tanta fortuna (o sfortuna, a seconda dei punti di vista) con il rimpallo Chiriches-Lautaro e con Sanchez che arpiona un pallone complicato, poi la scivolata che impedisce a Consigli di arrivare in anticipo su El Toro. Poi lo 0-2 su autogol di Chiriches. Il Sassuolo ha fatto di tutto per complicarsi la vita. Lo 0-2 iniziale è stato quasi uno shock per i neroverdi, che non sono riusciti a reagire. Solo il palo di Djuricic e nulla più. L'assenza di Caputo (con lui il campo il Sassuolo viaggiava a 2,6 gol segnati a partita, 5 gol e 3 assist per l'ex Empoli, senza Caputo i gol sono 1,3 a gara, ovvero 4 in 3), la sfortuna, l'aria rarefatta, una serata storta. Ma nonostante tutto i neroverdi sono ancora al secondo posto della classifica (e nessuno se ne è accorto).
La sconfitta con l'Inter può essere archiviata come un incidente di percorso? Domenica la verità nella sfida contro la Roma. Un piccolo appunto stavolta anche a mister De Zerbi, abile pompiere: "Se fissiamo un obiettivo, sbagliamo" ha detto l'allenatore neroverde dopo la gara. E se fosse sbagliato non fissare un obiettivo? Ormai tutti hanno capito che questo Sassuolo vuole l'Europa. Giusto, giustissimo non firmare per il quarto posto, ma ormai giocare a nascondino con le ambizioni ha poco senso. Il grande salto passa anche attraverso questi step mentali. La caduta in caso di fallimento sarebbe più fragorosa? Probabilmente no. L'eco della caduta sarebbe più fragorosa se questo Sassuolo non stesse puntando davvero al ritorno in Europa.
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