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Addio Maradona, Dezotti: "Non sono sorpreso, stava male. Tutti volevamo essere lui"
Gustavo Dezotti-Diergo Armano Maradona: parlava anche un po' italiano l'attacco della gloriosa Argentina, campione in carica, scelto dal ct Bilardo durante la Coppa del Mondo del 1990. Il primo, bomber della Cremonese. Il secondo, già un Dio a Napoli. Un tandem scoppiettante e indimenticabile che contribuì a portare l'Albiceleste fino alla finale di Roma, come ricordato dallo stesso El Galgo in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com. "Sono ancora scosso, quanto accaduto è davvero triste. L'addio di Diego non è stato una sorpresa, sapevamo che negli ultimi giorni era peggiorato a dispetto di quanto emerso dai giornali, ma non mi aspettavo comunque di vivere una giornata così dura. Il calcio, da oggi, è un po' meno calcio", le dichiarazioni dell'ex attaccante tra le altre della Lazio nel giorno forse più triste della storia del fútbol argentino.
Personalmente, che ricordo ha di Diego?
"Un grande compagno dentro lo spogliatoio e un fenomeno in campo: questo era Diego Armando Maradona. Nessuno, in tutta la storia, ha dato le stesse gioie alla nostra gente, al popolo argentino... Maradona era un leader come pochi, un idolo, un campione straordinario, una vera icona".
Cosa si provava a giocare al fianco del Pibe de Oro?
"Forti emozioni e tanto divertimento, ovviamente. Ricordo benissimo Italia '90, ma anche le partite da avversari in Serie A durante Cremonese-Napoli. Non esiste al mondo un ex compagno di squadra che non parli bene di Diego, che non lo ricordi con affetto. Maradona faceva gruppo, ti faceva sentire importante nonostante il suo talento fosse di un altro pianeta... In sintesi, rappresentava proprio quello che tutti noi avremmo voluto essere".
Personalmente, che ricordo ha di Diego?
"Un grande compagno dentro lo spogliatoio e un fenomeno in campo: questo era Diego Armando Maradona. Nessuno, in tutta la storia, ha dato le stesse gioie alla nostra gente, al popolo argentino... Maradona era un leader come pochi, un idolo, un campione straordinario, una vera icona".
Cosa si provava a giocare al fianco del Pibe de Oro?
"Forti emozioni e tanto divertimento, ovviamente. Ricordo benissimo Italia '90, ma anche le partite da avversari in Serie A durante Cremonese-Napoli. Non esiste al mondo un ex compagno di squadra che non parli bene di Diego, che non lo ricordi con affetto. Maradona faceva gruppo, ti faceva sentire importante nonostante il suo talento fosse di un altro pianeta... In sintesi, rappresentava proprio quello che tutti noi avremmo voluto essere".
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