Il Milan torna dalla Sardegna ancora da capolista. Si perdono altri uomini ma si ritrova Ibra
Milan che deve fare i conti con squalifiche (Leao), infortuni (Bennacer, Gabbia) e Covid (Théo Hernandez, Rebic, Calhanoglu e Krunic). Che ritrova Ibrahimovic dal primo minuto in campionato dopo 57 giorni. E tanto basta: due reti, una su rigore, peraltro procurato. E dopo tre errori in questa stagione la sua esecuzione è perfetta. Il raddoppio nella ripresa, arpionando uno splendido lancio di Calabria e battendo sul filo del fuorigioco Cragno.
Inutile dire chi sia stato il migliore in campo ma merita una nota anche Calabria, giocatore che sta diventando totale: terzino, play, finalizzatore. Solo il palo lo ferma. Malissimo Saelemaekers, che rientra dopo uno stop di quattro partite fra campionato e coppa e dopo dieci minuti è già negli spogliatoi, espulso per un doppio giallo in sei minuti. Salterà l'Atalanta, così come Romagnoli, diffidato e ammonito. Kjaer esce nell'intervallo per precauzione. Restano le cose positive: un gruppo sempre più compatto in grado di saper gestire ogni difficoltà e un titolo di campione d'inverno che sarà pure platonico, ma è molto indicativo. L'ultima volta che il Milan si ritrovava davanti a tutti al giro di boa, poi vinse lo scudetto. A dare una mano nel centrare l'impresa ora ci sarà Mario Mandzukic. E Stefano Pioli già immagina una coppia da paura (in tutti i sensi) con Ibrahimovic.