TUTTO mercato WEB
…con Roberto Goretti
“L’Italia profuma di squadra, bravo Mancini. Spinazzola? Andava più forte già a Perugia.Gattuso? Le direttive sul mercato devono arrivare dai club.Algoritmi e mercato, credo ancora nel brivido del ds”
“Questa Nazionale profuma di squadra, ha un atteggiamento positivo. Mi piace la panchina della Nazionale, Mancini ha costruito due squadre: quella che va in campo e quella che sta fuori. Quando un appassionato di calcio vede Oriali, Evani, Vialli e De Rossi capisce che tutto cioè che può trasmettersi è positivo”. Così a TuttoMercatoWeb l’ex direttore sportivo del Perugia, a Roberto Goretti.
Uno dei protagonisti è stato Spinazzola, che lei conosce bene. Lo prese a Perugia dalla Juve….
“Quando lo abbiamo preso veniva da una stagione deludente. Aveva dimostrato di avere delle potenzialità enormi. Paratici mi disse che dei giocatori che avevano fuori tra quelli da Juve pronti al ritorno c’era proprio Spinazzola. Andava troppo più forte degli altri già all’epoca, ha avuto un miglioramento straordinario”.
A che mercato andremo incontro?
“Ogni mercato è quello che è. I costi continuano ad essere alti, le società hanno bisogno di vendere. Tanti sperano che vendendo i loro gioielli ai prezzi che stabiliscono possano risolvere i loro problemi”.
La Fiorentina, il Tottenham, alla fine nulla di fatto. Che idea si è fatto del caso Gattuso?
“Bisogna capire le cose come sono realmente andate. Le direttive in generale devono essere date sempre dalla società. Un club deve decidere in maniera indipendente per la sua filosofia e i modi di comportarsi”.
A novembre aveva pronosticato Salernitana e Venezia tra le favorite per la promozione…
“In queste squadre vedevo un’idea ben precisa e una forte identità. Sono curioso di vedere come lavoreranno il prossimo anno, vedere all’opera i direttori sportivi di squadre neopromosse che si misurano con il contesto della Serie A è sempre bello”.
Lo Spezia lavorerà con gli algoritmi. Un po’ come il Venezia. Che ne pensa?
“È un elemento di supporto ma non può essere quello chiave. Credo ancora nel brivido del direttore quando vede un giocatore. I numeri sono importanti ma bisogna saperli leggere”.
E lei, tornerà in pista?
“Spero di avere la possibilità di far parte di un progetto a lungo a termine. Vedremo se capiterà l’opportunità. Per gli anni passati parlano i numeri”.
Uno dei protagonisti è stato Spinazzola, che lei conosce bene. Lo prese a Perugia dalla Juve….
“Quando lo abbiamo preso veniva da una stagione deludente. Aveva dimostrato di avere delle potenzialità enormi. Paratici mi disse che dei giocatori che avevano fuori tra quelli da Juve pronti al ritorno c’era proprio Spinazzola. Andava troppo più forte degli altri già all’epoca, ha avuto un miglioramento straordinario”.
A che mercato andremo incontro?
“Ogni mercato è quello che è. I costi continuano ad essere alti, le società hanno bisogno di vendere. Tanti sperano che vendendo i loro gioielli ai prezzi che stabiliscono possano risolvere i loro problemi”.
La Fiorentina, il Tottenham, alla fine nulla di fatto. Che idea si è fatto del caso Gattuso?
“Bisogna capire le cose come sono realmente andate. Le direttive in generale devono essere date sempre dalla società. Un club deve decidere in maniera indipendente per la sua filosofia e i modi di comportarsi”.
A novembre aveva pronosticato Salernitana e Venezia tra le favorite per la promozione…
“In queste squadre vedevo un’idea ben precisa e una forte identità. Sono curioso di vedere come lavoreranno il prossimo anno, vedere all’opera i direttori sportivi di squadre neopromosse che si misurano con il contesto della Serie A è sempre bello”.
Lo Spezia lavorerà con gli algoritmi. Un po’ come il Venezia. Che ne pensa?
“È un elemento di supporto ma non può essere quello chiave. Credo ancora nel brivido del direttore quando vede un giocatore. I numeri sono importanti ma bisogna saperli leggere”.
E lei, tornerà in pista?
“Spero di avere la possibilità di far parte di un progetto a lungo a termine. Vedremo se capiterà l’opportunità. Per gli anni passati parlano i numeri”.
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