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ESCLUSIVA TMW - Bruges, general manager Mannaert: "Il calcio non è fermare Messi, Mbappé o Neymar"TUTTO mercato WEB
giovedì 16 settembre 2021, 17:51Serie A
di Andrea Losapio
esclusiva

Bruges, general manager Mannaert: "Il calcio non è fermare Messi, Mbappé o Neymar"

"Il calcio non è fermare Messi, Mbappé o Neymar". A dirlo è Vincent Mannaert, general manager del Bruges che ieri ha pareggiato 1-1 contro il Paris Saint Germain del tridente delle stelle. In esclusiva a TMW ha raccontato la serata straordinaria dei nerazzurri. "Bisogna disegnare un piano di gioco adatto per avere un buon risultato contro undici fuoriclasse. Ed è quello che ha fatto ieri il nostro allenatore".

È stata una nottata incredibile, come avete fatto a raggiungere questo risultato?
"Siamo scesi in campo confidenti e consci delle nostre capacità. Questo fa parte di un processo di crescita che sta andando avanti da molti anni. La scorsa stagione abbiamo disputato un grande girone, però abbiamo mancato la qualificazione per l'eliminazione diretta. Quest'anno gli avversari sono, forse, i migliori al mondo, ma noi giocheremo con il nostro stile. Sono felice che ieri siamo stati ricompensati".

Forse il PSG ha troppe stelle e qualcuno si può bruciare?
"No, è normale che serva del tempo per definire meglio gli automatismi. Non si possono tracciare bilanci dopo solamente una partita di Champions League".

Anche nella vostra squadra ci sono delle stelle come Vanaken, De Ketelaere e Lang su tutti, inseguiti dai club italiani in estate... Come ha fatto il Bruges a resistere?
"Ci sono differenti ragioni. Prima di tutto abbiamo delle infrastrutture top e un approccio scientifico che fa sì che i nostri giocatori migliorino. Anche loro capiscono che possiamo aiutarli per essere più forti e più preparati per il prossimo step della loro carriera. Nel Bruges puoi vincere campionati e giocare la Champions, quindi non c'è nessuna ragione per affrettare un trasferimento. E poi abbiamo stabilità finanziaria. Noi non siamo nella scomoda posizione di vendere i nostri giocatori ogni estate. Possiamo aspettare per l'offerta perfetta per tutti, sia per noi che per il calciatore".


Siete nel gruppo della morte. Qual è l'obiettivo alla fine delle sei partite?
"Prima del sorteggio l'ambizione era fare meglio dello scorso anno, quindi qualificarsi agli ottavi di Champions League. Visto il gruppo sarà molto difficile, quindi dobbiamo prendere più punti possibili e mostrare all'Europa che abbiamo ambizione, mostrando chi siamo".

Il Bruges come ha affrontato la pandemia? Ci sono club in Belgio che navigano in pessime acque.
"Anche per noi è stato un brutto colpo finanziariamente parlando. Però abbiamo mostrato di essere degli imprenditori seri pagando tutto lo staff, i giocatori e gli impiegati durante la pandemia. Poi abbiamo provato a essere creativi per affrontare al meglio questa sfida quasi impossibile. Abbiamo organizzato eventi virtuali per i partner commerciali e per i fan, abbiamo distribuito mascherine, creato dei contenuti interessanti. Certo che la pandemia continua ad avere un impatto sui nostri risultati finanziari. In questi tempi siamo felici di essere un club solido e con margine".

Ultima, una questione personale: lei era un dirigente, ha deciso di entrare nel club. Crede sia il posto giusto per il futuro?
"L'ho fatto perché credo in un brillante futuro per il calcio professionistico, lo vedo come un'industria florida e sostenibile. Per me è estremamente stimolante".