Pioli e il tempo effettivo: a Liverpool 10 minuti in più. Ma i dati non sostengono la tesi del tecnico
Ma è davvero un problema italiano? Pioli, nella sua analisi post-partita, ha attribuito il tempo perso alle tante proteste e alla generale platealità del campionato di vertice italiano, che si perde in pause e scenette togliendo intensità e ritmo alle partite. Del resto, i dati della UEFA sull'ultimo turno di Champions sembrerebbero confermare la tendenza: nessuna partita del primo turno della fase a gironi è scesa sotto la soglia psicologica dei 50 minuti. Trovare un filo conduttore preciso è però praticamente impossibile: si va dai 50' di Villarreal-Atalanta agli oltre 69' di Chelsea-Zenit (e no, un tempo effettivo superiore non comporta un maggior numero di gol).
Dati più ampi, peraltro, suggerirebbero che la tendenza individuata da Pioli non corrisponda proprio alla realtà. L'ultima ricerca dell'osservatorio calcistico del CIES, condotta da luglio 2019 a marzo 2021, su 37 competizioni nazionali di primo o secondo livello, non dà risultati in questa direzione. Anzi, praticamente a parità di partite analizzate (623 nel caso della Serie A), il massimo campionato italiano è il secondo tra i big 5 per tempo effettivo medio: solo la Bundesliga, dove si gioca davvero per il 63,9 per cento dei 90 minuti, fa meglio della A, che rimedia un ottimo 63,2 per cento. Decisamente peggiori le statistiche di Ligue 1 (62,4%), Premier League (62%) e Liga (59,3%). Semmai la ricerca, che non ha evidenziato correlazioni tra il tempo effettivo e la durata delle partite, ha fatto capire che si perde tempo in maniera diversa: se in Premier League il 21,2 per cento è "sprecato" con la palla fuori dal campo e solo il 12,5 per cento a seguito di interventi irregolari, in Serie A le proporzioni si invertono. In altre parole in Italia si perde più tempo dopo i falli (il 15,4 per cento) che per gli stop "fisiologici" del gioco (17,6 per cento). In generale, non sembra però esserci la tendenza all'italiana individuata da Pioli. Anzi, a meno che le (poche) partite da marzo a oggi non abbiano cambiato del tutto le cose, all'estero si gioca quanto o anche meno rispetto alla Serie A.