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PrimoCanale: i fatti che hanno portato all'arresto di Massimo Ferrero
PrimoCanale, emittente ligure che segue quotidianamente le questioni delle formazioni genovesi e non solo, racconta sul proprio sito quelli che sono i fatti che hanno portato all'arresto dell'ex Presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero. Una lunga ricostruzione qui nel dettaglio.
I fatti che hanno portato all'arresto
"Una delle società coinvolte è la 'Ellemme group Srl', azienda che secondo i magistrati si sarebbe accollata complessivamente un debito di oltre un milione e 200mila euro che diverse società del gruppo avevano verso Rai Cinema Spa, "rinunciando così ad incassare i crediti dalla stessa vantati nei confronti di Rai Cinema Spa senza richiedere alcuna controprestazione e senza pattuire interessi-corrispettivi". Una mossa che, si legge nelle carte "cagionava il dissesto della società Ellemme Group Srl'.
Tre sono i capi d'imputazione che ricostruiscono la vicenda. L'amministratore unico della 'Ellemme' risulta essere Vanessa Ferrero, ma il presidente della Sampdoria, dice la procura, è l'amministratore di fatto. Lo stesso Ferrero, sempre secondo le indagini, risulta anche essere stato nel corso degli anni amministratore unico della 'Global Media srl', presidente del Cda di 'Mediaport spa' e amministratore unico di 'Mediaport Cinemas Srl', mentre la figlia è stata anche amministratore unico della 'Ferrero Cinemas srl'.
Per quanto riguarda il primo episodio, la Ellemme si sarebbe accollata un debito complessivo di 806mila euro che la Global Media srl, Mediaport Spa e Ferrero Cinemas avevano nei confronti di Rai Cinema; nel secondo capo di imputazione, il debito che finisce sulle spalle della Ellemme è di quasi 209mila euro (contratto da Mediaport srl e Mediaport Cinema) mentre nel terzo ammonta a oltre 239mila accumulati da Mediaport Cinema e Ferrero Cinemas.
Vanessa Ferrero avrebbe sottratto oltre 740mila dalle casse della società per "procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto e recare pregiudizio ai creditori". E' quanto scrive il Gip del tribunale di Paola in uno dei capi d'imputazione nei confronti della figlia di Massimo Ferrero, posta ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta che ha portato in carcere il presidente della Sampdoria. Dal gennaio del 2011 al dicembre del 2012, si legge nell'ordinanza, "con ripetuti prelevamenti dai conti correnti bancari nella disponibilità della Ellemme Group Srl, sia in contante che a mezzo assegni, distraeva l'importo di 740.520 euro".
I fatti che hanno portato all'arresto
"Una delle società coinvolte è la 'Ellemme group Srl', azienda che secondo i magistrati si sarebbe accollata complessivamente un debito di oltre un milione e 200mila euro che diverse società del gruppo avevano verso Rai Cinema Spa, "rinunciando così ad incassare i crediti dalla stessa vantati nei confronti di Rai Cinema Spa senza richiedere alcuna controprestazione e senza pattuire interessi-corrispettivi". Una mossa che, si legge nelle carte "cagionava il dissesto della società Ellemme Group Srl'.
Tre sono i capi d'imputazione che ricostruiscono la vicenda. L'amministratore unico della 'Ellemme' risulta essere Vanessa Ferrero, ma il presidente della Sampdoria, dice la procura, è l'amministratore di fatto. Lo stesso Ferrero, sempre secondo le indagini, risulta anche essere stato nel corso degli anni amministratore unico della 'Global Media srl', presidente del Cda di 'Mediaport spa' e amministratore unico di 'Mediaport Cinemas Srl', mentre la figlia è stata anche amministratore unico della 'Ferrero Cinemas srl'.
Per quanto riguarda il primo episodio, la Ellemme si sarebbe accollata un debito complessivo di 806mila euro che la Global Media srl, Mediaport Spa e Ferrero Cinemas avevano nei confronti di Rai Cinema; nel secondo capo di imputazione, il debito che finisce sulle spalle della Ellemme è di quasi 209mila euro (contratto da Mediaport srl e Mediaport Cinema) mentre nel terzo ammonta a oltre 239mila accumulati da Mediaport Cinema e Ferrero Cinemas.
Vanessa Ferrero avrebbe sottratto oltre 740mila dalle casse della società per "procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto e recare pregiudizio ai creditori". E' quanto scrive il Gip del tribunale di Paola in uno dei capi d'imputazione nei confronti della figlia di Massimo Ferrero, posta ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta che ha portato in carcere il presidente della Sampdoria. Dal gennaio del 2011 al dicembre del 2012, si legge nell'ordinanza, "con ripetuti prelevamenti dai conti correnti bancari nella disponibilità della Ellemme Group Srl, sia in contante che a mezzo assegni, distraeva l'importo di 740.520 euro".
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