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La vendetta del Milan e di Padre Pioli, il bilancio sull’Inter di Inzaghi, il “fattore Conte”, il ritorno alla Juve di Pogba. E due parole su ChielliniTUTTO mercato WEB
martedì 17 maggio 2022, 07:18Editoriale
di Fabrizio Biasin

La vendetta del Milan e di Padre Pioli, il bilancio sull’Inter di Inzaghi, il “fattore Conte”, il ritorno alla Juve di Pogba. E due parole su Chiellini

Mancano 90 minuti e poi tutti fuori dalle balle. Anzi no, poi ci sono le finali di coppa, compresa la Conference. E poi tutti fuori dalle balle. Anzi no, c’è il mercato, vuoi non parlare di mercato? Saranno tre lunghi mesi di mercato. Ma prima bisogna festeggiare i vincitori. Ancora non li conosciamo, ma il campionato “sa” molto di rossonero. Ovviamente i tifosi del Diavolo provvederanno con corpose grattate, ma la vittoria con l’Atalanta è parsa l’ennesima prova: questo gruppo è decisamente all’altezza.
Il Milan perde in Coppa Italia con l’Inter, ne prende tre. Poteva essere una mazzata morale non indifferente per Pioli e i suoi ragazzi e invece no, è arrivata una risposta micidiale: vittoria con la Lazio, con la Fiorentina, con il Verona, con l’Atalanta. Un paio anche in rimonta. Niente male davvero. E una gran bella risposta ai tanti che a inizio stagione davano il Milan come gruppo forte “ma non in corsa per lo scudetto”. Il sottoscritto, per dire. E invece Pioli ha fatto quello che si chiede ai tecnici più bravi: al valore dei singoli ha dato un plus “nell’insieme”, una frase che scritta così pare una puttanata, ma riletta potrebbe anche avere un senso.

Quanto all’Inter, beh, è partita la grancassa legata al probabilissimo non-scudetto. Eccoli lì i brontoloni, i parrucconi, i soloni e molti altri tra quelli che finiscono in “oni”. Arrivano e presentano le loro teorie.

La più gettonata fa così: Con Antonio Conte in panchina l’Inter avrebbe stravinto lo scudetto”. Come se Inzaghi avesse fatto male, roba da matti. Per carità, l’ex ct è bravissimo, ma il dato di fatto è che lui stesso pensava di non farcela, altrimenti sarebbe rimasto al suo posto (questione di logica elementare).
E allora perché l’Inter non ce l’ha fatta? Nell’oceano delle interpretazioni anche noi gettiamo in pasto alla folla il nostro barbaro punto di vista: a mancare non è stato tanto Conte, quanto semmai la figura mitologica denominata “vice-Brozovic”. Nelle tre partite saltate dal croato in campionato l’Inter ha raccolto la miseria di due punti (sconfitta con il Sassuolo, pareggi contro Torino e Fiorentina) ed è sempre mancata l’alternativa da piazzare lì in mezzo. Quella che Conte, invece, aveva eccome. Si chiama Christian Eriksen, gioca in Premier League e se fosse rimasto a disposizione dei nerazzurri avrebbe risolto molti dei problemi capitati tra febbraio e marzo ad Handanovic e fratelli nerazzurri. Per il resto, l’Inter, ha disputato una stagione notevole, molto più che dignitosa e chi non lo capisce ha un problema che è tutto suo.
Ah, due parole su Chiellini e sulla Juve che “Prova prendere Pogba”. È forte Pogba? Fortissimo. Cosa significa “La Juve prova a riprendere Pogba?”. Opinione personalissima: se è vero, significa che continua a non avere idee nuove, “fresche”, significa che continua a guardare al passato. Alla Juve servono idee prima ancora che giocatori. Ma dicevamo di Chiellini: ad ogni sfida tra Inter e Juve è sempre arrivata puntuale la domanda: "Tu chi leveresti ai bianconeri?". La risposta è sempre stata semplice: "Chiellini è convocato? Allora dico lui", perché con lui in campo è sempre stato tutto decisamente più complicato. Un difensore raro, una carriera enorme.