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Enzo Bearzot, il Vecio che ha regalato il Mundial all'Italia
Guidò la Nazionale italiana per 104 volte, più di ogni altro commissario tecnico. Basterebbe questo per spiegare la grandezza di Enzo Bearzot, ma se ai numeri aggiungiamo la vittoria del Mondiale dell'82 il quadro diventa davvero completo. Il Vecio, questo il suo soprannome, da giocatore indossò principalmente le maglie di Inter e Torino, con una parentesi a Catania, ma è da allenatore che si è tolto le maggiori soddisfazioni e si è imposto all'attenzione del grande pubblico. Nel '64 iniziò la carriera da allenatore a Torino, dove come maestro ebbe, fra gli altri, un certo Nereo Rocco. Dopo 3 anni di apprendistato, passò al Prato per la prima da 'titolare' in panchina. Dagli inizi del '70 entrò all'interno dell'organigramma azzurro, prima come assistente di Valcareggi, poi come secondo di Bernardini e, nel '75, come commissario tecnico. La prima sfida, la qualificazione all'Europeo del '76, fallì ma nel giro di poco tempo arrivarono le risposte che tutti conosciamo.
Nel '78 la sua Italia fu la 'bella incompiuta', ma nell'82 le cose cambiarono radicalmente. L'Italia era al centro di furiose polemiche tanto per la convocazione di Rossi, quanto per la non convocazione di Pruzzo. Il Mondiale non iniziò nel migliore dei modi, ma gli azzurri riuscirono poi a sconfiggere in successione Argentina, Brasile e Polonia prima della storica finale con la Germania Ovest, vinta per 3 a 1. Celebre, fra le immagini che lo ritraggono, quella in cui gioca a carte sul volo di ritorno dalla Spagna con Causio, Zoff e il presidente Pertini. Oggi sono passati 95 anni dalla sua nascita.
Sono nati oggi anche Mauro Sandreani, Gigi De Canio, Christian Amoroso, Michael Ballack, Archimede Morleo, Ricardo Quaresma, Guillermo Burdisso e Cristiano Piccini.
Nel '78 la sua Italia fu la 'bella incompiuta', ma nell'82 le cose cambiarono radicalmente. L'Italia era al centro di furiose polemiche tanto per la convocazione di Rossi, quanto per la non convocazione di Pruzzo. Il Mondiale non iniziò nel migliore dei modi, ma gli azzurri riuscirono poi a sconfiggere in successione Argentina, Brasile e Polonia prima della storica finale con la Germania Ovest, vinta per 3 a 1. Celebre, fra le immagini che lo ritraggono, quella in cui gioca a carte sul volo di ritorno dalla Spagna con Causio, Zoff e il presidente Pertini. Oggi sono passati 95 anni dalla sua nascita.
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