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Rafaela Pimenta ad As: "Haaland vale complessivamente 1 miliardo. Oggi è sposato col City"TUTTO mercato WEB
mercoledì 1 febbraio 2023, 12:56Serie A
di Michele Pavese

Rafaela Pimenta ad As: "Haaland vale complessivamente 1 miliardo. Oggi è sposato col City"

Rafaela Pimenta ha raccolto l'eredità di Mino Raiola e ora è uno degli agenti di calciatori più importanti. L'avvocatessa brasiliana si è raccontata in una lunga intervista ad As: "Mio padre diceva: 'È meglio essere un amico del re che essere il re'. E ha senso, ora lo capisco. Adesso ho meno tempo per la mia famiglia, viaggio di più. Quello che facevo con Mino ora lo faccio da sola".

Come è nata questa passione?
"Il mio compagno mi ha offerto la possibilità di entrare nel calcio come avvocato per rappresentare Rivaldo. Abbiamo iniziato un'avventura e creato una società chiamata Guaratinguetá, che esiste ancora. Poi Mino è arrivato in Brasile, voleva entrare in quel mercato, e lì abbiamo iniziato la nostra collaborazione. Il nostro primo trasferimento è stato Fabio Montezine, che oggi è in Qatar come allenatore. Lo portammo all'Udinese. A quei tempi il diritto sportivo non esisteva nemmeno: era un misto di diritto internazionale, civile e tributario".

Com'è essere una donna in questo mondo di uomini?
"Io sono positiva, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Ma è ovvio che ci sono molti pregiudizi. Gli uomini spesso cercano di demoralizzarci e lo fanno con argomenti stupidi come quello che una donna non sa niente di calcio. Perché una donna può essere un'astronauta e non può parlare di calcio? Ci sono uomini che vogliono distruggere la tua autostima. Una volta stavo discutendo con un direttore sportivo. Il suo club doveva pagare qualcosa al giocatore e non voleva farlo. La discussione andò per le lunghe e lui non riuscì ad imporsi. Quando non ebbe più argomenti, mi disse: 'Ma tu sei davvero un avvocato? Pensavo fossi solo una puttana brasiliana'".

Com'era Mino Raiola?
"Mino aveva meriti enormi. Non sapeva cosa significassero razzismo o pregiudizio. Per lui tutte le persone erano uguali, indipendentemente dal sesso, dallo stipendio, dal colore, dalla religione... Mino ha dovuto affrontare molti pregiudizi. E non solo con me. Non ho mai capito perché importasse, per esempio, se Mino fosse o meno grasso. O se andava a una riunione vestito in modo casual. Mi ha detto una cosa importante prima di morire: 'Devi essere libera di fare quello che vuoi, ciò che ti rende felice. Se vuoi continuare per me va bene'".

Cosa è successo dopo la sua morte?
"Alcuni agenti, se così si possono chiamare, hanno chiamato alcuni giocatori lo stesso giorno che Mino è morto. Lo stesso giorno! Hanno davvero superato il limite. So anche cosa hanno risposto quei giocatori e per Mino sarebbe motivo di orgoglio. Invece i grandi agenti, che sono pochi, si sono comportati bene e hanno fatto sentire la loro vicinanza".

Parliamo di Haaland: potrebbe andare al Real Madrid?
"Non posso parlare di questo, sono un avvocato (ride). È impossibile pensare a lui e non sorridere. È un ragazzo divertente. Quando ci guardiamo, iniziamo a ridere, è inevitabile. È un aspetto del suo carattere; poi c'è la sua iper-professionalità. Clausola? Non dico nulla. Arriverà lontano grazie al suo fisico e alla sua voglia. La mia speranza è sia sempre felice e oggi è molto felice al City. Non è positivo per un calciatore giocare una stagione pensando già alla successiva. È come se iniziassi a pensare alla tua prossima donna il giorno in cui ti sposi. Ecco, oggi Haaland è sposato".


Qual è il suo valore?
"Abbiamo venduto Pogba a 80 milioni e tutti dicevano... È incredibile! I numeri cambiano. Per me Haaland vale 1.000 milioni. Forse nessuno li pagherà, ma lui porta tifosi allo stadio, gol, risultati sportivi, professionalità, notorietà, sponsor... Se metti insieme tutto questo, il suo valore è la somma di tante cose. Ma il prezzo di un calciatore è in realtà fissato dal club, ma Haaland può valere 1 miliardo".

Come lavora la tua agenzia?
"Sono per la libertà. È la mia battaglia. Dico sempre che una delle mie priorità come agente è offrire al giocatore quella che io chiamo 'la chiave della porta'. Quando il giocatore va in un club, faccio di tutto per creare le condizioni affinché la chiave della porta sia nelle sue mani. E se domani non vuoi più starci perché non ti piace, o non ti pagano bene, o perché tua moglie vuole vivere a Parigi? Te ne vai. Non mi piace quando il mio giocatore non è libero di decidere della propria vita. Invito i tifosi a pensare che anche i giocatori sono persone. Ho fatto tutti i contratti per questa agenzia negli ultimi 25 anni. Tutti. Non c'è stata una sola volta in cui un giocatore ha detto "voglio andare via" e non ci è riuscito".

Cosa ne pensi del regolamento per gli agenti recentemente approvato ?
"Qui sono influenzata dalla mia formazione giuridica. Quando vedo un regolamento che, a mio avviso, non è conforme alle leggi, non lo accetto. Ecco perché lo porteremo in tribunale".

Sei favorevole alla Superlega?
"Bisogna prima capire di cosa si tratta. Non hanno nemmeno avuto il tempo di spiegare bene cosa volevano fare. È stato come una bomba che è esplosa. Per me il progetto non è ancora chiaro ma mi sembra che ci sia l'intenzione di aggiungere qualcosa in più al divertimento del calcio, all'opportunità di vedere delle belle partite. Si tratta di fare un'aggiunta, non un punto di rottura. Penso che dovremmo avere sempre una mente aperta per creare, aggiungere, costruire e aumentare le possibilità di vivere meglio questa passione".

La Premier è lontana anni luce dalla Liga?
"Quando ho iniziato questo mestiere, se offrivo a un giocatore la possibilità di andare in Premier, lui mi rispondeva: 'Ma cosa ho fatto di male? Voglio l'Italia o la Spagna'. Oggi un giocatore ti dice: 'Il mio sogno è andare in Premier'. Non ti dicono la squadra, vogliono solo la Premier. Sono latina e ho un legame emotivo più intenso con la Spagna, il Portogallo e l'Italia e vorrei che questi campionati fossero più forti".