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…con Beppe Accardi
“Quando le situazioni sono traballanti traballeranno sempre”. Così a TuttoMercatoWeb.com Beppe Accardi sul tecnico del Milan, Paulo Fonseca.
Attorno a Juric ci sono già delle voci poco rassicuranti.
“Mi sembra che ci sia un po’ di confusione. Era fisiologico che ci sarebbero state delle ripercussioni dopo l’esonero di De Rossi. Bisogna dare del tempo a Juric. A Roma comunque un problema ci deve essere sempre. Juric caratterialmente è uno alla Mourinho. Probabilmente in questa Roma questa filosofia non paga”.
In Serie B brilla il Pisa.
“Inzaghi è cresciuto molto. È un dato di fatto. Ha raggiunto un livello importante e credo che possa dire la sua. È un Pisa che può lottare per andare in Serie A”.
La Cremonese punta su Corini.
“Una scelta importante. Ha preso un buon allenatore che è capace di gestire. La Cremonese aveva bisogno di un allenatore come lui”.
E il suo Palermo?
“Deve trovare il giusto assetto. Societario e di campo. È un work in progress”.
Ancora, dopo tre stagioni?
“Si. L’anno scorso è arrivato sesto e aveva bisogno dei giusti correttivi. Probabilmente non aveva bisogno di tanti cambi e doveva dare continuità al lavoro. Le squadre che fanno un percorso danno continuità a tutte le componenti. Devono lavorare e crescere, anche se a Palermo la pretesa è sempre alta”.
Attorno a Juric ci sono già delle voci poco rassicuranti.
“Mi sembra che ci sia un po’ di confusione. Era fisiologico che ci sarebbero state delle ripercussioni dopo l’esonero di De Rossi. Bisogna dare del tempo a Juric. A Roma comunque un problema ci deve essere sempre. Juric caratterialmente è uno alla Mourinho. Probabilmente in questa Roma questa filosofia non paga”.
In Serie B brilla il Pisa.
“Inzaghi è cresciuto molto. È un dato di fatto. Ha raggiunto un livello importante e credo che possa dire la sua. È un Pisa che può lottare per andare in Serie A”.
La Cremonese punta su Corini.
“Una scelta importante. Ha preso un buon allenatore che è capace di gestire. La Cremonese aveva bisogno di un allenatore come lui”.
E il suo Palermo?
“Deve trovare il giusto assetto. Societario e di campo. È un work in progress”.
Ancora, dopo tre stagioni?
“Si. L’anno scorso è arrivato sesto e aveva bisogno dei giusti correttivi. Probabilmente non aveva bisogno di tanti cambi e doveva dare continuità al lavoro. Le squadre che fanno un percorso danno continuità a tutte le componenti. Devono lavorare e crescere, anche se a Palermo la pretesa è sempre alta”.
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