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Kaladze: "Spero che Gattuso resti al Milan. Che gioia la Champions 2003"
Kakhaber Kaldaze, ex difensore del Milan e oggi primo cittadino di Tbilisi, ha concesso una lunga intervista a L'Avvenire. Ecco alcuni stralci.
Come vede i rossoneri?
"Si tratta di una squadra che può migliorare molto. Non ci sono fenomeni, Gattuso sta facendo bene e mi piace come lavora. Speriamo arrivi in Champions e che guidi il Milan anche nella prossima stagione".
Piatek assomiglia a Shevchenko?
"Direi di no. Il polacco sta facendo bene, ma ne ha di strada davanti a sé prima di poter essere paragonato a Sheva, uno dei più forti giocatori con cui abbia giocato, insieme a Maldini, Nesta, Rivaldo, Inzaghi, Rui Costa. Ronaldinho.
Quali sono i ricordi più piacevoli con la maglia del Milan?
"La gioia provata per la prima Champions a Manchester non si può esprimere a parole. Come la conquista della seconda Coppa dalle grandi orecchie. Io poi personalmente riservo un posto privilegiato alla rete decisiva siglata nel derby. E che soddisfazione vincere anche Intercontinentale e scudetto. I nostri tifosi possono davvero essere orgogliosi di noi. Peccato solo per la finale contro il Liverpool a Istanbul".
Quale era il vostro segreto? Anche la Juve di oggi è fortissima, ma non riesce a trionfare in Europa. E ai vostri tempi c’erano forse anche più squadre in lotta per grandi traguardi. Ma spesso e volentieri a spuntarla eravate proprio voi.
"Non entro nel merito dei bianconeri. Per il mio Milan sottolineo un talento e un carattere eccezionali, senza quelli non vai da nessuna parte. Magari perdevamo qualche gara contro rappresentative meno blasonate. Ma vincevamo tutti i match decisivi, che contavano davvero".
Come vede i rossoneri?
"Si tratta di una squadra che può migliorare molto. Non ci sono fenomeni, Gattuso sta facendo bene e mi piace come lavora. Speriamo arrivi in Champions e che guidi il Milan anche nella prossima stagione".
Piatek assomiglia a Shevchenko?
"Direi di no. Il polacco sta facendo bene, ma ne ha di strada davanti a sé prima di poter essere paragonato a Sheva, uno dei più forti giocatori con cui abbia giocato, insieme a Maldini, Nesta, Rivaldo, Inzaghi, Rui Costa. Ronaldinho.
Quali sono i ricordi più piacevoli con la maglia del Milan?
"La gioia provata per la prima Champions a Manchester non si può esprimere a parole. Come la conquista della seconda Coppa dalle grandi orecchie. Io poi personalmente riservo un posto privilegiato alla rete decisiva siglata nel derby. E che soddisfazione vincere anche Intercontinentale e scudetto. I nostri tifosi possono davvero essere orgogliosi di noi. Peccato solo per la finale contro il Liverpool a Istanbul".
Quale era il vostro segreto? Anche la Juve di oggi è fortissima, ma non riesce a trionfare in Europa. E ai vostri tempi c’erano forse anche più squadre in lotta per grandi traguardi. Ma spesso e volentieri a spuntarla eravate proprio voi.
"Non entro nel merito dei bianconeri. Per il mio Milan sottolineo un talento e un carattere eccezionali, senza quelli non vai da nessuna parte. Magari perdevamo qualche gara contro rappresentative meno blasonate. Ma vincevamo tutti i match decisivi, che contavano davvero".
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