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Milan, anche Maldini in bilico: poco incisivo e troppo legato a Leonardo
Occhio alla possibile (ennesima) rivoluzione. Secondo quanto riportato dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, nel Milan che si rimodella nei corridoi del Portello, sotto esame sono finiti proprio tutti. Persino un mito come Paolo Maldini, attuale braccio destro del direttore dell’area tecnica Leonardo.
Via Leonardo - Domani sapremo in quale competizione europea giocheranno i rossoneri nella prossima stagione, ma intanto fuori dal campo la situazione comincia a delinearsi. La posizione più a rischio è quella di Leo. L’amministratore delegato Ivan Gazidis è al lavoro per chiudere un’intesa con Luis Campos, attuale d.s. del Lilla nonché fuoriclasse nello scouting e profilo ideale per sviluppare quella politica di valorizzazione di giovani di talento a costi contenuti che il manager sudafricano ha in mente per il Milan. Stando all’indiscrezione riferita dalla rosea, Campos avrebbe Già dato la sua disponibilità e il suo arrivo sarebbe successivo all’uscita di scena di Leonardo.
Maldini poco incisivo - Ma nel mirino di Elliott e Gazidis è finito anche Maldini, il quale, sin dall’inizio dell’avventura da dirigente, ha legato la sua figura professionale a quella del dirigente brasiliano. La virata su Campos è una bocciatura dell’operato di Leo e sarebbe complicato immaginare margini di manovra più ampi per chi ha lavorato fianco a fianco con lui. Ma la posizione di Maldini inizia a traballare anche per altre ragioni. Chi lo ha scelto riteneva la sua figura fondamentale per rafforzare l’identità del club: i vertici di via Aldo Rossi si aspettavano maggiore incisività da parte del direttore strategico.
Via Leonardo - Domani sapremo in quale competizione europea giocheranno i rossoneri nella prossima stagione, ma intanto fuori dal campo la situazione comincia a delinearsi. La posizione più a rischio è quella di Leo. L’amministratore delegato Ivan Gazidis è al lavoro per chiudere un’intesa con Luis Campos, attuale d.s. del Lilla nonché fuoriclasse nello scouting e profilo ideale per sviluppare quella politica di valorizzazione di giovani di talento a costi contenuti che il manager sudafricano ha in mente per il Milan. Stando all’indiscrezione riferita dalla rosea, Campos avrebbe Già dato la sua disponibilità e il suo arrivo sarebbe successivo all’uscita di scena di Leonardo.
Maldini poco incisivo - Ma nel mirino di Elliott e Gazidis è finito anche Maldini, il quale, sin dall’inizio dell’avventura da dirigente, ha legato la sua figura professionale a quella del dirigente brasiliano. La virata su Campos è una bocciatura dell’operato di Leo e sarebbe complicato immaginare margini di manovra più ampi per chi ha lavorato fianco a fianco con lui. Ma la posizione di Maldini inizia a traballare anche per altre ragioni. Chi lo ha scelto riteneva la sua figura fondamentale per rafforzare l’identità del club: i vertici di via Aldo Rossi si aspettavano maggiore incisività da parte del direttore strategico.
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