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tmw / milan / A tu per tu
...con CocoTUTTO mercato WEB
mercoledì 2 ottobre 2019, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo

...con Coco

“Milan, ok le sconfitte ma bisogna dimostrare altro. Non cambierei Giampaolo, ma Shevchenko in rossonero è una bella storia. Inter, al Camp Nou senza paura. Io e l’accademia a Napoli...”
“Sei partite e quattro sconfitte, il bilancio non è positivo. L’inizio è stato complicato, non tanto per le sconfitte ma per la condizione psicofisica della squadra. Le partite puoi anche perderle, ma devi dimostrare di esserci. Il Milan invece sta dimostrando grande confusione, a cominciare dal nuovo allenatore che arriva da un’altra realtà. Da quando è andato via Berlusconi non si capisce chi sia davvero al comando e cosa possa fare per dare una direzione positiva”. Così a TuttoMercatoWeb l’ex difensore del Milan, Francesco Coco analizza il momento rossonero.

Il cambio di allenatore la soluzione giusta?
“Cambiare ad un mese dall’inizio del campionato è sempre sbagliato. Anche se i risultati oggi dicono tutt’altro. Giampaolo lo conosciamo, ha una filosofia di calcio importante. Nella sua carriera ha spesso fatto giocare bene le squadre. È un allenatore di qualità. Non lo lascerei andare così facilmente. Il cambiamento non lo vedo positivo. Giampaolo può giocarsi ancora le sue carte. Poi più avanti si vedrà. Bene la società a continuare con l’attuale allenatore. Chiaro che se dovesse continuare così ancora a lungo...”.

Shevchenko il nome giusto per l’eventuale sostituzione?
“È un amico. È stato un compagno di squadra. È un uomo di calcio, sta facendo una bellissima esperienza con la sua Nazionale. Magari però ci penserebbe su anche lui prima di prendere in mano la situazione del Milan. Anche se è pur vero che verrebbe accompagnato da Mauro Tassotti che da secondo ha vinto tutto al Milan ed è stato un perno della storia rossonera. Sarebbe una bella storia, però penso che Sheva stia bene dov’è: lo lascerei in Nazionale per continuare a crescere. Allenatori che possono andare al Milan ce ne sono pochi. Oggi ci sono altre problematiche”.

Sorride invece l’Inter...
“Sta facendo grandi cose. Però dire che possa competere contro chiunque è troppo avventato. L’Inter sta costruendo, non ci vogliono due mesi per essere competivi su tutti i fronti. La Juve ci ha messo un po’. L’Inter deve andare passo dopo passo. Ha tutto per tornare dove merita di stare. La partenza è positiva”.


Stasera la sfida al Barcellona.
“Andare al Camp Nou è sempre complicato. In casa il Barça ha quella sicurezza in più che lo rende sempre un avversario complicato. L’Inter dovrà essere concentrata e avere coraggio. Se non hai coraggio un risultato positivo non lo porti a casa”.

Barça-Inter da doppio ex: per chi tiferà?
“Da quando ho smesso mi godo le partite, non ho più pressioni. Simpatizzo per il Milan per via del mio passato, però preferisco godermi il calcio. E Barça-Inter è una partita tutta da godere”.

E lei? Pronto al ritorno nel calcio?
“Ho un’accademia a Napoli per i più piccoli, voglio poter dare delle opportunità non solo sportive ma anche di vita. È un bel posto dove poter far crescere i ragazzi. Quando lavori per tanto tempo in un ambiente non puoi chiudere le porte definitivamente. Mi sono allontanato un po’ per fare tante altre esperienze che non ho potuto fare in sedici anni. Il calcio l’ho sempre nel sangue. L’accademia è stato il primo passo, ma non voglio forzare nulla. Se vedrò degli spiragli e ci saranno delle opportunità, perché no?”.