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...con Marchetti
“Serie A mancata e mercato aperto, quante difficoltà! Ma il mio Cittadella ha ritrovato i suoi valori. Messias il predestinato, come Tonali. E noi puntiamo sul gruppo”
“Dovevamo assorbire il trauma dell’anno scorso. Quella finale contro il Verona ci ha fatto soffrire, non era facile smaltire l’essere arrivati a venti minuti dalla Serie A. In più giocare due partite con il mercato aperto non è stato positivo. Ma ora il Cittadella ha ritrovato i suoi valori”. Così a TuttoMercatoWeb il dg del Cittadella, Stefano Marchetti.
Smaltire le scorie dell’anno scorso e fare i conti con il mercato aperto. Quanto è stato difficile?
“Non è stato facile. Ma sono stati bravi i ragazzi e l’allenatore a capire che doveva tornare il Cittadella combattivo, propositivo. Quello di sempre”.
Dove siete intervenuti?
“Abbiamo azzerato tutto e siamo ripartiti. Poi i risultati ti aiutano a trovare entusiasmo e convinzione. Siamo stati bravi a ricompattarci e ritornare a giocare come sappiamo. Abbiamo ritrovato i nostri valori. Non era scontato. E grande merito va dato anche alla società“.
Playoff: quest’anno ci riproverete?
“Per come ragiono io, da sempre, dobbiamo cercare di dare il massimo e affrontare una partita alla volta. È ancora presto darsi degli obiettivi”.
Quali le squadre più attrezzate per andare in Serie A?
“Inizialmente vengono indicate le retrocesse. Quindi Empoli, Chievo e Frosinone. Ma anche Cremonese, Benevento e Crotone vantano di diritto il titolo di squadre favorite. Poi però bisogna dimostrare sul campo. E ogni anno ci sono delle sorprese, come ad esempio il Pordenone”.
L’anno scorso Tonali, chi è quest’anno il predestinato?
“Messias del Crotone. Sposta gli equilibri, è un giocatore che riesce con certe giocate a fare la differenza”
E l’uomo mercato del Cittadella?
“Lavoriamo come gruppo, questo è fondamentale. Dobbiamo crescere come squadra, tutti insieme. Non è un calciatore che può fare la differenza, ma un gruppo intero. E dal gruppo possono emergere dei singoli che credo nel tempo verranno fuori”.
Smaltire le scorie dell’anno scorso e fare i conti con il mercato aperto. Quanto è stato difficile?
“Non è stato facile. Ma sono stati bravi i ragazzi e l’allenatore a capire che doveva tornare il Cittadella combattivo, propositivo. Quello di sempre”.
Dove siete intervenuti?
“Abbiamo azzerato tutto e siamo ripartiti. Poi i risultati ti aiutano a trovare entusiasmo e convinzione. Siamo stati bravi a ricompattarci e ritornare a giocare come sappiamo. Abbiamo ritrovato i nostri valori. Non era scontato. E grande merito va dato anche alla società“.
Playoff: quest’anno ci riproverete?
“Per come ragiono io, da sempre, dobbiamo cercare di dare il massimo e affrontare una partita alla volta. È ancora presto darsi degli obiettivi”.
Quali le squadre più attrezzate per andare in Serie A?
“Inizialmente vengono indicate le retrocesse. Quindi Empoli, Chievo e Frosinone. Ma anche Cremonese, Benevento e Crotone vantano di diritto il titolo di squadre favorite. Poi però bisogna dimostrare sul campo. E ogni anno ci sono delle sorprese, come ad esempio il Pordenone”.
L’anno scorso Tonali, chi è quest’anno il predestinato?
“Messias del Crotone. Sposta gli equilibri, è un giocatore che riesce con certe giocate a fare la differenza”
E l’uomo mercato del Cittadella?
“Lavoriamo come gruppo, questo è fondamentale. Dobbiamo crescere come squadra, tutti insieme. Non è un calciatore che può fare la differenza, ma un gruppo intero. E dal gruppo possono emergere dei singoli che credo nel tempo verranno fuori”.
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