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Milan, l'ex Abate: "La classifica piange. Ibra? Per me vuole tornare"
Ignazio Abate, ex terzino del Milan, è intervenuto a Sky Sport per parlare del passato rossonero e del momento attuale milanista.
Su Milan-Napoli: "E' una gara delicatissima, la classifica piange, i ragazzi di Pioli per me non avvertono ancora il pericolo. Sarà una partita molto difficile che si giocherà a livello mentale".
Sulla fine del cliclo nel 2012: "E' finito un ciclo, il gruppo storico è stato rinnovato. Quel gruppo era formato da campioni che avevano vinto di tutto e di più".
Sullo scudetto: "Un gruppo formato da campioni di primissimo livello, dispiace siano passati tanti anni da quella vittoria. Speriamo di rivedere presto altre immagini di questo tipo".
Sulla Supercoppa di Doha: "Quello era un gruppo un po' sottovalutato dagli addetti ai lavori. Paletta e Kucka erano giocatori di grande rendimento, avrebbero fatto senz'altro comodo fossero rimasti al Milan".
Sull'esordio in Champions: "Era stata una settimana un po' particolare. Il 3 dicembre 2003 debuttai in Coppa Italia, il 9 dicembre in Champions col Celta Vigo".
Su Ancelotti: "L'ho vissuto molto poco, mi ha allenato per due anni ma ero molto giovane. Quello che balzava all'occhio è che tutti i giocatori stravedevano per l'uomo, è una qualità importantissima".
Su Ibrahimovic: "Può giocare in qualsiasi squadra ma al Milan farebbe davvero comodo perché ha difficoltà in fase realizzativa. E' un uomo spogliatoio, innalzerebbe il livello di tutti. Ha un carisma fuori dal normale, se perde una partita in allenamento ribalta tutto. Servirebbe molto".
Sulla posizione in campo: "A livello tattico per me deve giocare con una prima punta di fianco, non pressa più come una volta ma ha ancora grandi qualità fisiche".
Sull'idea di tornare: "Non lo so, secondo me gli stuzzica l'idea di tornare al Milan. Sarebbe un atto d'amore talmente grande che entrerebbe nei cuori di tutti i tifosi milanisti. Per me darebbe un scossone, non una scossa, nello spogliatoio è un uragano, ha una cultura d'allenamento fuori dal comune. Un ritorno sarebbe una cosa molto positiva, ma tornare in una situazione del genere sarebbe un atto d'amore".
Sul ritorno al Milan nel 2009: "L'ho vissuto tranquillamente, sono partito dal ritiro non carico di aspettative, poi la fortuna ha voluto che incontrassi Leonardo, ha avuto grande fiducia in me, piano piano ho raccolto sempre più spazio".
Su Milan-Napoli: "E' una gara delicatissima, la classifica piange, i ragazzi di Pioli per me non avvertono ancora il pericolo. Sarà una partita molto difficile che si giocherà a livello mentale".
Sulla fine del cliclo nel 2012: "E' finito un ciclo, il gruppo storico è stato rinnovato. Quel gruppo era formato da campioni che avevano vinto di tutto e di più".
Sullo scudetto: "Un gruppo formato da campioni di primissimo livello, dispiace siano passati tanti anni da quella vittoria. Speriamo di rivedere presto altre immagini di questo tipo".
Sulla Supercoppa di Doha: "Quello era un gruppo un po' sottovalutato dagli addetti ai lavori. Paletta e Kucka erano giocatori di grande rendimento, avrebbero fatto senz'altro comodo fossero rimasti al Milan".
Sull'esordio in Champions: "Era stata una settimana un po' particolare. Il 3 dicembre 2003 debuttai in Coppa Italia, il 9 dicembre in Champions col Celta Vigo".
Su Ancelotti: "L'ho vissuto molto poco, mi ha allenato per due anni ma ero molto giovane. Quello che balzava all'occhio è che tutti i giocatori stravedevano per l'uomo, è una qualità importantissima".
Su Ibrahimovic: "Può giocare in qualsiasi squadra ma al Milan farebbe davvero comodo perché ha difficoltà in fase realizzativa. E' un uomo spogliatoio, innalzerebbe il livello di tutti. Ha un carisma fuori dal normale, se perde una partita in allenamento ribalta tutto. Servirebbe molto".
Sulla posizione in campo: "A livello tattico per me deve giocare con una prima punta di fianco, non pressa più come una volta ma ha ancora grandi qualità fisiche".
Sull'idea di tornare: "Non lo so, secondo me gli stuzzica l'idea di tornare al Milan. Sarebbe un atto d'amore talmente grande che entrerebbe nei cuori di tutti i tifosi milanisti. Per me darebbe un scossone, non una scossa, nello spogliatoio è un uragano, ha una cultura d'allenamento fuori dal comune. Un ritorno sarebbe una cosa molto positiva, ma tornare in una situazione del genere sarebbe un atto d'amore".
Sul ritorno al Milan nel 2009: "L'ho vissuto tranquillamente, sono partito dal ritiro non carico di aspettative, poi la fortuna ha voluto che incontrassi Leonardo, ha avuto grande fiducia in me, piano piano ho raccolto sempre più spazio".
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