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Non esiste un caso Cristiano Ronaldo
Esiste un caso Cristiano Ronaldo alla Juventus? Vivere in una bolla e vederla esplodere d'improvviso, dietro un cambio, con un ginocchio, non è facile. E non si tratta di caduta degli dei, perché la logica porta a pensare che sia un periodo, piuttosto che di un periodo e di un momento. Fisicamente deve ritrovare lo smalto, anche Maurizio Sarri l'ha detto e pensa alla lucidatura dell'anima. "L'ho lasciato in campo per ritrovare il gol, è giusto dargli fiducia".
La corsa disperata, il recupero di Partey, il dribbling, la palla alle stelle, mica come nei sogni e nelle attese. Però no. No, non esiste un caso Cristiano Ronaldo. E se avesse mai un singolo e piccolo gemito, allora lo Stadium ieri è stato bravo ad abbracciarlo. E' stato bravo Sarri a non sostituirlo, non per ruffianeria ma per intelligenza. Lui, Ronaldo, che vola sul terreno, avrebbe preso come nuova ferita all'orgoglio un altro cambio. Consapevole, sì, ma comunque toccato. Per questo fuori Dybala, applaudito, dentro Higuain.
Non esiste un caso Cristiano Ronaldo e Maurizio Sarri è stato bravo a parlar di tattica, di protezione, di numeri e cifre. Cristiano è ronaldo, minuscolo. E' sotto gli occhi di tutti, chiaro ed evidente. Non ha brillantezza, il calcio più memorabile di ieri è a una bandierina volata in cielo. Però è un momento. Lo crede lui. Lo crede Sarri. Lo crede la Juventus. Lo sperano, inevitabilmente.
La corsa disperata, il recupero di Partey, il dribbling, la palla alle stelle, mica come nei sogni e nelle attese. Però no. No, non esiste un caso Cristiano Ronaldo. E se avesse mai un singolo e piccolo gemito, allora lo Stadium ieri è stato bravo ad abbracciarlo. E' stato bravo Sarri a non sostituirlo, non per ruffianeria ma per intelligenza. Lui, Ronaldo, che vola sul terreno, avrebbe preso come nuova ferita all'orgoglio un altro cambio. Consapevole, sì, ma comunque toccato. Per questo fuori Dybala, applaudito, dentro Higuain.
Non esiste un caso Cristiano Ronaldo e Maurizio Sarri è stato bravo a parlar di tattica, di protezione, di numeri e cifre. Cristiano è ronaldo, minuscolo. E' sotto gli occhi di tutti, chiaro ed evidente. Non ha brillantezza, il calcio più memorabile di ieri è a una bandierina volata in cielo. Però è un momento. Lo crede lui. Lo crede Sarri. Lo crede la Juventus. Lo sperano, inevitabilmente.
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