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La differenza fra Atalanta e Milan: è sempre colpa del tecnico?
Atalanta-Milan di oggi ha dato una certezza: c'è un solco esagerato fra le due squadre, nonostante nella passata annata ci sia stato solo un punto di differenza. È colpa della coppia Giampaolo-Pioli? Oppure c'è sempre una frenesia di fondo, in rossonero, che cerca sempre un capro espiatorio tra campo e panchina per dare la croce addosso a qualcuno? Perché è vero che Gattuso nella passata annata arrivava ai risultati - un po' meno al gioco - ma aveva avuto investimenti per 400 milioni di euro in un anno e mezzo. Via Bonucci, via Higuain, via Andre Silva, non confermato Bakayoko.
CACCIA ALLE STREGHE - L'Atalanta invece ha una continuità tecnico-tattica oramai consolidata, da quattro anni a questa parte. Gasperini sta tracciando il solco e continuando a lavorarci, magari non con l'assillo di dover arrivare in Champions League, ma sperando di arrivarci comunque. La realtà è che il Milan non ha mai avuto un allenatore, negli anni, che sentiva l'appoggio totale della società: da Montella, confermato nonostante si allungasse l'ombra di Gattuso, allo stesso tecnico (ora al Napoli) che non è stato seguito dal club nella sua ricerca del risultato. La gestione appare schizofrenica, sempre alla ricerca di un colpevole. Che sia l'allenatore, il giocatore da fischiare (Kessie l'ultimo, ma non solo), oppure semplicemente il direttore sportivo da cacciare, come Leonardo.
DOVE ARRIVA L'ATALANTA? Il 5-0 al Milan può essere un campanello d'allarme per altre squadre? Non perché rappresenta un unicum, bensì perché i nerazzurri non hanno avuto l'impegno della Champions, infrasettimanale, riuscendo a recuperare alcune energie che erano andate perse. Tra gennaio e giugno le squadre di Gasperini, solitamente, cambiano marcia. Detto che Inter e Juventus sono inarrivabili, l'idea è che rifare la stagione dell'anno scorso potrebbe essere straordinario. E poi c'è sempre Valencia per sognare.
CACCIA ALLE STREGHE - L'Atalanta invece ha una continuità tecnico-tattica oramai consolidata, da quattro anni a questa parte. Gasperini sta tracciando il solco e continuando a lavorarci, magari non con l'assillo di dover arrivare in Champions League, ma sperando di arrivarci comunque. La realtà è che il Milan non ha mai avuto un allenatore, negli anni, che sentiva l'appoggio totale della società: da Montella, confermato nonostante si allungasse l'ombra di Gattuso, allo stesso tecnico (ora al Napoli) che non è stato seguito dal club nella sua ricerca del risultato. La gestione appare schizofrenica, sempre alla ricerca di un colpevole. Che sia l'allenatore, il giocatore da fischiare (Kessie l'ultimo, ma non solo), oppure semplicemente il direttore sportivo da cacciare, come Leonardo.
DOVE ARRIVA L'ATALANTA? Il 5-0 al Milan può essere un campanello d'allarme per altre squadre? Non perché rappresenta un unicum, bensì perché i nerazzurri non hanno avuto l'impegno della Champions, infrasettimanale, riuscendo a recuperare alcune energie che erano andate perse. Tra gennaio e giugno le squadre di Gasperini, solitamente, cambiano marcia. Detto che Inter e Juventus sono inarrivabili, l'idea è che rifare la stagione dell'anno scorso potrebbe essere straordinario. E poi c'è sempre Valencia per sognare.
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