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Quale futuro per Suso? Da insostituibile ad accessorio del Milan
Da insostituibile ad accessorio. Con i fischi di San Siro a fare da sottofondo. Suso non è al centro del Milan di Pioli, e due indizi non fanno una prova ma ci assomigliano. Prima della gara contro il Cagliari, seguita tutta dalla panchina, soltanto in 8 occasioni (su 124 partite di Serie A), lo spagnolo era rimasto fuori dalle scelte iniziali. Una decisione confermata anche in Coppa Italia, quando però il numro 8 è quantomeno subentrato a contesa in corso di svolgimento.
Punto interrogativo. L'iberico è spesso e volentieri stato oggetto di discussione. I numeri parlano per lui, ma vanno inseriti nel contesto di un Milan che non ha quasi mai girato negli ultimi anni. Secondo molti osservatori, anche per la sua tendenza ad accentrare e rallentare il gioco, senza che i tanti assist sfornati bastino a compensare questo malus in sede di manovra. Col passaggio al 4-4-2, Pioli ha valorizzato invece Castillejo: anche lui mancino, anche lui spagnolo, ma molto più "semplice" del connazionale da inquadrare a livello tattico.
Che futuro per Suso? In questa situazione, è difficile immaginare che il rapporto tra l'ex Liverpool e il Milan continui a lungo. Nelle ultime stagioni, si è spesso parlato di un suo possibile addio: i tempi delle complicate trattative per il rinnovo sono però lontani. E in questo momento, forse anche in maniera ingenerosa, gli interessamenti non abbandonano. C'è la possibilità Roma, tanto più ora che lo scambio Politano-Spinazzola pare saltato: vedremo se tornerà d'attualità. In Liga, Suso manca dal 2014, quando fece benino con l'Almeria: tornerebbe volentieri, ma in questo momento sarebbe più Getafe che Siviglia. Comprensibile qualche perplessità, per uno abituato ad andare in doppia cifra di assist negli ultimi campionati. Ma all'improvviso il suo futuro è diventato un intricato rebus.
Punto interrogativo. L'iberico è spesso e volentieri stato oggetto di discussione. I numeri parlano per lui, ma vanno inseriti nel contesto di un Milan che non ha quasi mai girato negli ultimi anni. Secondo molti osservatori, anche per la sua tendenza ad accentrare e rallentare il gioco, senza che i tanti assist sfornati bastino a compensare questo malus in sede di manovra. Col passaggio al 4-4-2, Pioli ha valorizzato invece Castillejo: anche lui mancino, anche lui spagnolo, ma molto più "semplice" del connazionale da inquadrare a livello tattico.
Che futuro per Suso? In questa situazione, è difficile immaginare che il rapporto tra l'ex Liverpool e il Milan continui a lungo. Nelle ultime stagioni, si è spesso parlato di un suo possibile addio: i tempi delle complicate trattative per il rinnovo sono però lontani. E in questo momento, forse anche in maniera ingenerosa, gli interessamenti non abbandonano. C'è la possibilità Roma, tanto più ora che lo scambio Politano-Spinazzola pare saltato: vedremo se tornerà d'attualità. In Liga, Suso manca dal 2014, quando fece benino con l'Almeria: tornerebbe volentieri, ma in questo momento sarebbe più Getafe che Siviglia. Comprensibile qualche perplessità, per uno abituato ad andare in doppia cifra di assist negli ultimi campionati. Ma all'improvviso il suo futuro è diventato un intricato rebus.
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