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Festival del gol e degli errori al San Paolo: Napoli-Lecce 2-3
Straordinaria impresa del Lecce al San Paolo. La formazione salentina vince 3-2 sul campo del Napoli grazie a una meravigliosa prova collettiva: la doppietta di Lapadula e il gol di Mancosu rendono inutili le reti di Milik e Callejon.
Il Napoli spreca, Lapadula punisce - Terminato il Festival di Sanremo, a Napoli va in scena il Festival degli errori. I padroni di casa, nei primi 20', creano ben quattro nitide palle gol, ma l'imprecisione polacca è fatale, perché Milik e Zielinski da due passi non riescono a centrare la porta, vanificando due splendide pennellate di Mario Rui. Il Lecce accusa i colpi da pugile navigato e alla prima occasione sblocca: al 29' Lapadula sfrutta una corta respinta di Ospina sulla conclusione ravvicinata di Falco e deposita in rete in tap-in. La rete subita non scuote gli azzurri, anche se l'occasione migliore capita sui piedi di Insigne che, in posizione dubbia, colpisce il palo scavalcando in pallonetto Vigorito.
Botta e risposta - Gattuso cambia subito qualcosa, inserendo Mertens al posto di Lobotka. Il Napoli, con il 4-2-3-1, è a trazione decisamente anteriore e trova immediatamente il pareggio: proprio Mertens si sovrappone sulla sinistra e serve a Milik il più comodo degli assist. Poco dopo, Insigne si divora il 2-1, sparando addosso a Vigorito. I salentini però hanno carattere e se la giocano a viso aperto: un coraggio premiato al 61', quando Falco trova la zuccata vincente di Lapadula a centro area.
Mancosu chiude, Callejon illude - Il nuovo svantaggio è una mazzata per il Napoli, che rischia di capitolare dieci minuti più tardi. Ospina prima respinge non benissimo un tiro da fuori di Donati, poi è strepitoso su Barak. È il preludio al 3-1, preceduto da una protesta di Milik per un contatto in area con Donati (l'arbitro ammonisce l'attaccante polacco per simulazione): la difesa azzurra continua a sbandare, concedendo praterie ai giallorossi; il Lecce conquista una punizione dal limite, che Mancosu trasforma magistralmente. Callejon rende meno amara la sconfitta, gli assalti finali sono vani. Esulta Liverani, il Napoli torna nel baratro.
Il Napoli spreca, Lapadula punisce - Terminato il Festival di Sanremo, a Napoli va in scena il Festival degli errori. I padroni di casa, nei primi 20', creano ben quattro nitide palle gol, ma l'imprecisione polacca è fatale, perché Milik e Zielinski da due passi non riescono a centrare la porta, vanificando due splendide pennellate di Mario Rui. Il Lecce accusa i colpi da pugile navigato e alla prima occasione sblocca: al 29' Lapadula sfrutta una corta respinta di Ospina sulla conclusione ravvicinata di Falco e deposita in rete in tap-in. La rete subita non scuote gli azzurri, anche se l'occasione migliore capita sui piedi di Insigne che, in posizione dubbia, colpisce il palo scavalcando in pallonetto Vigorito.
Botta e risposta - Gattuso cambia subito qualcosa, inserendo Mertens al posto di Lobotka. Il Napoli, con il 4-2-3-1, è a trazione decisamente anteriore e trova immediatamente il pareggio: proprio Mertens si sovrappone sulla sinistra e serve a Milik il più comodo degli assist. Poco dopo, Insigne si divora il 2-1, sparando addosso a Vigorito. I salentini però hanno carattere e se la giocano a viso aperto: un coraggio premiato al 61', quando Falco trova la zuccata vincente di Lapadula a centro area.
Mancosu chiude, Callejon illude - Il nuovo svantaggio è una mazzata per il Napoli, che rischia di capitolare dieci minuti più tardi. Ospina prima respinge non benissimo un tiro da fuori di Donati, poi è strepitoso su Barak. È il preludio al 3-1, preceduto da una protesta di Milik per un contatto in area con Donati (l'arbitro ammonisce l'attaccante polacco per simulazione): la difesa azzurra continua a sbandare, concedendo praterie ai giallorossi; il Lecce conquista una punizione dal limite, che Mancosu trasforma magistralmente. Callejon rende meno amara la sconfitta, gli assalti finali sono vani. Esulta Liverani, il Napoli torna nel baratro.
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