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Milan, Gazidis: "Volevamo Ibra già 2 anni fa. Rinnovo? Non abbiam parlato, dipende anche da lui"
Dai rinnovi di Zlatan Ibrahimovic, Hakan Calhanoglu e Gianluigi Donnarumma agli obiettivi del Milan. Ivan Gazidis racconta tutto il progetto rossonero, da vero amministratore delegato, soffermandosi su diversi temi. Il più atteso dai tifosi, senza dubbi, quello legato al futuro della punta di diamante della squadra. L'amministratore delegato rossonero ai taccuini de La Gazzetta dello Sport risponde così: "Del rinnovo di Ibrahimovic non abbiamo ancora parlato. Sarà una decisione non solo del club, ma anche sua. È una persona speciale con motivazioni straordinarie e di grande intelligenza. Questa combinazione gli dà una grande forza in tutto ciò che fa. Ci avevamo già provato a gennaio 2019, ma ci aveva detto no perché la storia col Galaxy non era finita. Ibra fa migliorare il gruppo perché ti sfida a dare di più, e questa sfida l’accettano tutti, giocatori e club. A questo livello trovare un 5% in più dentro di sé, fa la differenza".
E per quanto riguarda Calhanoglu e Donnarumma, altri due perni della formazione di Stefano Pioli? Gazidis preferisce non entrare appieno nel dettaglio: "Le discussioni procedono. E poi non c’è nessun dubbio sulla loro professionalità, e questo è importante.
E per quanto riguarda Calhanoglu e Donnarumma, altri due perni della formazione di Stefano Pioli? Gazidis preferisce non entrare appieno nel dettaglio: "Le discussioni procedono. E poi non c’è nessun dubbio sulla loro professionalità, e questo è importante.
Percepisco un ambiente molto positivo. Però vorrei fare una precisazione importante. La nostra è una storia collettiva, non del singolo. Quando i giocatori cantano Pioli “is on fire”, il coro non è realmente su Pioli, ma pensano al collettivo. In questa squadra ognuno lotta per l’altro, quando uno fa un errore c’è un grande supporto. Se mi chiedete il segreto della squadra, è questo. Difficile parlare sono di individualità. Si parla spesso di Ibra, okay, ma ognuno ha una storia bella e divertente da offrire. L’assenza di Zlatan ha rafforzato la squadra. E poi anche la squadra ha dato qualcosa a lui".
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