TUTTO mercato WEB
Scontro Ibra-Lukaku, Condò: "Non c'è razzismo. Ma il trash-talking è espediente vigliacco"
Lo scontro fra Zlatan Ibrahimovic e Romelu Lukaku continua a catalizzare l'attenzione di media e tifosi. tramite la Repubblica, il giornalista Paolo Condò è tornato sul tema dando la sua lettura della vicenda, incentrata principalmente sul trash talking con cui Ibra ha dato il via a tutto: "Quello che Ibra ha fatto a Lukaku nel derby di coppa Italia ha un nome molto preciso: si chiama trash-talking, ed è un metodo — largamente diffuso nelle competizioni di vertice, e spesso anche nella partite di calcetto fra colleghi — per innervosire l’avversario portandolo a sbagliare, a reagire, a farsi espellere. I professionisti del settore, e Ibra certamente lo è, memorizzano le informazioni che possono tornare utili, quelle che rivelano i punti deboli degli avversari. La storia dei riti voodoo... Oltre a questa carineria, Ibra gli ha tirato addosso pure la storia dell’asino (donkey)... Ce n’era d’avanzo per farlo reagire fidando nel fatto che l’arbitro non conoscesse l’intera storia, e dunque notasse la reazione assai più della provocazione: che poi è l’esatto obiettivo degli “artisti” del trash-talking.
A questo punto, due domande e due risposte. 1) C’era del razzismo nella miccia accesa da Ibra? No. Semmai del classismo. 2) Allora quel che è successo può essere considerato normale, una “cosa da campo” e basta? No. Il trash-talking è un espediente sleale e vigliacco per trarre un vantaggio indebito, e se l’arbitro avesse capito meglio quel che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi avrebbe dovuto espellere entrambi i giocatori, calcando poi la mano nel referto più sul provocatore che sul provocato".
A questo punto, due domande e due risposte. 1) C’era del razzismo nella miccia accesa da Ibra? No. Semmai del classismo. 2) Allora quel che è successo può essere considerato normale, una “cosa da campo” e basta? No. Il trash-talking è un espediente sleale e vigliacco per trarre un vantaggio indebito, e se l’arbitro avesse capito meglio quel che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi avrebbe dovuto espellere entrambi i giocatori, calcando poi la mano nel referto più sul provocatore che sul provocato".
Altre notizie
Ultime dai canali
interBergomi: "La Marotta League? La società sta in silenzio e lavora"
napoliIl Roma - Avanza Pioli per la panchina: piace da anni al Napoli
parmaDamiani: "Ci aspettiamo un valzer di dirigenti. A volte fa bene cambiare"
potenzaNon solo Play Out...anche in zona Play Off sabato si lotterà con "calcolatrice" alla mano
atalantaLe pagelle di Scamacca: solo gol bellissimi, centravanti completo (anche per la Nazionale)
La Repubblica - Bari, assolto Paparesta: "Per anni ho vissuto come fossi un appestato"
serie cCappiello: “A Sorrento puntiamo sui giovani. A inizio 2025 torneremo al campo Italia”
interPimco e il rifinanziamento da un lato, l'Arabia dall'altro: Zhang-Inter, che rebus
Primo piano